Religione dell'antica Grecia: differenze tra le versioni

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L'espressione "religione greca" è di conio moderno. Gli antichi Greci non possedevano un termine per ciò che il termine moderno "[[religione]]" intende indicare in modo peraltro problematico<ref>A titolo esemplificativo: "Definire la religione è compito tanto ineludibile quanto improbo. È infatti evidente che, se una definizione non può prendere il posto di una indagine, quest'ultima non può avere luogo in assenza di una definizione." [[Giovanni Filoramo]]. ''Religione'' in ''Dizionario delle religioni'' (a cura di [[Giovanni Filoramo]]). Torino, Einaudi, 1993, p. 621.</ref>.
 
Il termine che nella [[lingua greca]] moderna indica la "religione" è {{polytonic|θρησκεία}} (''threskèia''). Tale termine è collegato a {{polytonic|θρησκός}} (''threskòs''; "pio", "timoroso di Dio"). Quindi ancheAnche se nella cultura religiosa greco-antica non esisteva un termine che riassumesse quellociò che noiè intendiamointeso oggi per "religione"<ref>[[Paolo Scarpi]]. ''Grecia (religione)'' in ''Dizionario delle religioni'' (a cura di [[Giovanni Filoramo]]). Torino, Einaudi, 1993, p. 350.</ref>, il termine di origine ionica ''threskèia''<ref>Ionico.</ref> possedeva tuttavia un ruolo e un significato precisiindicava<ref>Questo tuttavia al di fuori del dialetto attico, cfr. {{Cita|Burkert 2003|pp. 491 e sgg}}.</ref>: indicava la modalità formale con cui andava celebrato il [[culto]] a favore degli dèi<ref>«Tutti questi dati si intrecciano e completano la nozione che la parola ''thrēskeia'' evoca di per sé stessa: quella di 'osservanza, regola della pratica religiosa'. La parola si ricollega a un tema verbale che denota l'attenzione al rito, la preoccupazione di restare fedeli a una regola.» [[Émile Benveniste]]. ''Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee'', voll. II. Torino, Einaudi, 1976, p. 487.</ref>. [[Mario Vegetti]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Mario Vegetti]]|curatore=Jean-Pierre Vernant|titolo=L'uomo greco|anno=2009|editore=Laterza|città=Bari|p=259|capitolo=L'uomo e gli dei}}</ref> accosta al termine moderno di "religione" quello greco antico di ''[[eusebeia]]'' ovvero la cura nei confronti degli dèi<ref>Platone. ''Eutifrone'' 12e.</ref>.Scopo del culto religioso greco era infatti quello di mantenere la concordia con gli dèi: non celebrare loro il culto significava provocarne l'ira, da qui il "timore della divinità" ({{polytonic|θρησκός}}) che lo stesso culto provocava in quanto connesso con la dimensione del [[sacro]]. Il termine che nella [[lingua greca]] moderna indica la "religione" è ''threskèia'' ({{polytonic|θρησκεία}}), un termine di origine ionica collegato – appunto – a {{polytonic|θρησκός}} (''threskòs''; "pio", "timoroso di Dio").
 
Ciò premesso, è indubitabile in questa civiltà il ruolo fondamentale ricoperto dall'esperienza religiosa, dato che qualsivoglia aspetto della vita dell'uomo greco aveva sempre e comunque una valenza religiosa, senza una chiara distinzione dell'ambito "sacro" da quello "profano". La pratica del culto era strettamente intrecciata ad ogni evento civile, con sacrifici e preghiere che accompagnavano la vita della cittadinanza<ref>{{Cita libro|autore=Christian Meier|wkautore=Christian Meier (storico)|titolo=Cultura, libertà e democrazia. Alle origini dell’Europa, l’antica Grecia|anno=2009|editore=Garzanti|città=Milano|p=144}}</ref>.
[[Mario Vegetti]]<ref>{{Cita libro |autore=[[Mario Vegetti]] |curatore=Jean-Pierre Vernant |titolo=L'uomo greco |anno=2009 |editore=Laterza |città=Bari |p=259 |capitolo=L'uomo e gli dei}}</ref> accosta al termine moderno di "religione" quello greco antico di ''[[eusebeia]]'' ovvero la cura nei confronti degli dèi<ref>Platone. ''Eutifrone'' 12e.</ref>.
 
QualsivogliaLa aspettonozione della vita dell'uomo greco aveva sempre e comunque una valenza religiosa, per questo in quella cultura non esisteva un termine per indicare ladi "religione", ovveroun unatermine chiaradi distinzioneorigine dell'ambito[[Lingua "sacro" da quello "profano"latina|latina]], nozione, la "religione" che nella sua accezione comune e "moderna" non esiste prima del XVIII secolo<ref>{{Citazione|In other words, there was no sphere of life without a religious aspect. “Church” and “state” were not yet separated, as is the rule in the modern world, with the exception of a number of countries, such as Islamic Iran and Saudi Arabia or the Roman Catholic Philippines. Consequently, there is no Greek term for “religion,” which as a concept is the product of eighteenth-century Europe. This absence also meant that there was no strong distinction between sacred and profane, as became conceptualized only in Western Europe around 1900. The Greeks did not even have a term for "profane", although they had a relatively large vocabulary for "holy".|[[Jan N. Bremmer]]. ''Greek Religion - [Further considerations]'', in ''Encyclopedia of Religion'', vol. 6, 2005, NY, Macmillan, p. 3677}}</ref>.
Se quindi il termine "religione" non appartiene, neppure etimologicamente, alla lingua greca antica, anche il termine "greco" era del tutto sconosciuto agli antichi Greci. Il termine "greco" origina infatti dal latino ''Graecu(m)'', a sua volta dall'etnico ''Graikoi'' che, originariamente, indicava solo una popolazione di stirpe [[eoli]]ca, proveniente da [[Tanagra]] e dall'isola di [[Eubea]], che colonizzò il [[Mediterraneo]] occidentale fondando, in particolare, la città di [[Cuma]]. Furono i Romani ad estendere il termine ''Graikoi'', da loro reso come ''Graecu(m)'', per menzionare tutti i popoli "Greci" originariamente appellati per lo più come Elleni (Ἕλληνες, ''Héllēnes'')<ref>{{cita libro|titolo=Knaurs Großer Religionsführer| curatore= [[Gerhard J. Bellinger]] |editore= Droemer Knaur |città=Monaco |anno= 1986,|altri=edito in italiano dalla Garzanti nel 1989 come ''Enciclopedia delle religioni''}}</ref><ref>Il [[Denominazioni dei Greci|nome "Elleni" per indicare i Greci]] probabilmente non è anteriore al [[VII secolo a.C.]]. [[Omero]] indica i Greci come Achei, Argivi o Danai. Originariamente "Elleni" era limitato ad una tribù della Tessaglia (''Iliade'', II, 683 e sgg.), poi trasferito a Sud nel quadro delle migrazioni dei [[Dori]]. Il nome dei giudici nei [[giochi olimpici]] era ''Hellenodikai'' che suggerirebbe il suo utilizzo generico a partire da questo ambito. Cfr. [[Victor Leopold Ehrenberg|Victor Ehrenberg]]. in ''Oxford Classical Dictionary'' 1970; trad. it. ''Dizionario di antichità classiche'', San Paolo, 1995, p. 771 e la voce «[[Denominazioni dei Greci]]»</ref>.
</ref>.
 
== Lo studio della religione greca ==
Ciò premesso, è indubitabile in questa civiltà il ruolo fondamentale ricoperto dall'esperienza religiosa:
{{citazione|La religione, ha scritto [[Jacob Burckhardt|Burckhardt]], non era per i greci «al di sopra o accanto alla [[polis|pólis]], perché culto e vita» erano «una sola cosa». O erano quantomeno strettissimamente intrecciati. Ogni pasto, ogni [[simposio]], ogni battaglia cominciava con un sacrificio; ogni assemblea popolare con una preghiera. Gli argomenti di natura religiosa erano in cima all’ordine del giorno. Le sottosezioni della cittadinanza si incontravano attorno agli altari, celebravano i loro culti e poi, per esempio, accoglievano i neonati nelle loro file, offrivano sacrifici e mangiavano solennemente le carni degli animali sacrificati. La volontà degli dèi era accuratamente sondata dai veggenti. Uomini e donne, padri di famiglia e dignitari della comunità non perdevano d’occhio gli dèi e si adoperavano per renderseli benevoli, sia quando c’era una ragione particolare per farlo, sia perché così voleva la regola.|[[Christian Meier (storico)|Christian Meier]]. ''Cultura, libertà e democrazia. Alle origini dell’Europa, l’antica Grecia''. Milano, Garzanti, 2009, p. 144}}
 
Qualsivoglia aspetto della vita dell'uomo greco aveva sempre e comunque una valenza religiosa, per questo in quella cultura non esisteva un termine per indicare la "religione", ovvero una chiara distinzione dell'ambito "sacro" da quello "profano", nozione, la "religione" che nella sua accezione comune e "moderna" non esiste prima del XVIII secolo<ref>{{Citazione|In other words, there was no sphere of life without a religious aspect. “Church” and “state” were not yet separated, as is the rule in the modern world, with the exception of a number of countries, such as Islamic Iran and Saudi Arabia or the Roman Catholic Philippines. Consequently, there is no Greek term for “religion,” which as a concept is the product of eighteenth-century Europe. This absence also meant that there was no strong distinction between sacred and profane, as became conceptualized only in Western Europe around 1900. The Greeks did not even have a term for "profane", although they had a relatively large vocabulary for "holy".|[[Jan N. Bremmer]]. ''Greek Religion - [Further considerations]'', in ''Encyclopedia of Religion'', vol. 6, 2005, NY, Macmillan, p. 3677}}</ref>.
 
== La religione greca come mito, culto e rappresentazione ==
Seppure nozione dibattuta, la religione, in generale, si esprime per mezzo di racconti, rappresentazioni artistiche, culti<ref>{{Cita libro|autore=[[Enrico Comba]]|titolo=Antropologia delle religioni. Un'introduzione|anno=2008|editore=Laterza|città=Bari|p=3|citazione=Le concezioni religiose si esprimono in simboli, in miti, in forme rituali e rappresentazioni artistiche che formano sistemi generali di orientamento del pensiero e di spiegazione del mondo, di valori ideali e di modelli di riferimento.}}</ref>.
 
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==Le origini==
{{Vedi anche|Origini della religione dell'antica Grecia}}Alla base della religione greca vi sono molteplici fondamenta: la cultura preistorica europea e quella degli invasori indoeuropei, le [[civiltà minoica]] e [[Civiltà micenea|micenea]] nonché i contributi delle civiltà vicino-orientali<ref>{{Cita libro|autore=[[Francisco Villar]]|titolo=Gli indoeuropei e le origini dell'Europa. Lingua e storia|anno=1997|editore=Il Mulino|città=Bologna|p=557|cid=Villar}}</ref>. Conosciuta per i suoi miti, la religione greca è principalmente una religione etnica, strettamente legata al territorio greco nel quale è hanno trovato radice il pantheon e la continuità cultuale emergente dalle popolazioni vicine all'uscita dei "secoli bui"<ref>{{Cita|Chirassi-Colombo|pp. 22-23}}</ref>.
 
==La religione greca nel periodo arcaico e classico==
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* {{Cita libro|Walter|Burkert|Antichi culti misterici|1989|Laterza|Bari|titolooriginale=Ancient Mystery Cults|annooriginale=1987|cid=Burkert 1989|p= 13|wkautore=autore=Walter Burkert}}
* {{Cita testo|autore=Walter Burkert|titolo=La religione greca|città=Milano|editore=Jaca Book|anno=2003|cid=Burkert 2003}}
* {{Cita testo|autore=Ileana Chirassi-Colombo|titolo= La religione in Grecia|editore=Laterza|città=Roma-Bari|data=|cid=Chirassi-Colombo|anno=1983}}
* {{Cita testo|autore=Ileana Chirassi-Colombo|capitolo=Il mondo greco. Il sacro nello spazio politico: miti di origine, riti di integrazione|titolo=Le civiltà del Mediterraneo e il sacro|curatore=[[Julien Ries]]|opera=Trattato di Antrolopologia del sacro|volume=3|città=Milano|editore=Jaca Book|anno=1992}}
*{{Cita testo|autore=[[Marcel Detienne]]|titolo=I maestri di verità nella Grecia arcaica|città= Milano|editore=Mondadori|anno=1992}}