Risiera di San Sabba: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
eufonia
Riga 31:
I [[nazismo|nazisti]], dopo aver utilizzato per le esecuzioni i più svariati metodi, come la morte per gassazione utilizzando automezzi appositamente attrezzati, si servirono all'inizio del [[1944]] dell'essiccatoio della risiera, prima di trasformarlo definitivamente in un forno crematorio<ref name="Ts"/><ref name="Gt"/>.
 
L'impianto venne utilizzato per lo smaltimento dei cadaveri a partire dal 6 aprile [[1944]], quando venne cremata una settantina di cadaveri di ostaggi fucilati il giorno precedente a [[Villa Opicina]]. Da allora e fino alla data della liberazione, si stima che il forno crematorio sia stato adoperato per bruciare i corpi di oltre 3500 prigionieri. La Risiera, oltre ad essere usata come campo di smistamento di oltre 8000 deportati provenienti dalle Provincie orientali destinati agli altri campi di concentramento nazisti, fu quindi adoperata in parte anche come luogo di detenzione, tortura ed eliminazione di prigionieri sospettati di attività sovversiva nei confronti del regime nazista.<ref>{{Cita|Francesca Longo e Matteo Moder, 2004|pag.62}}</ref><ref>{{Cita|autori vari, 1990|pag.194}}</ref><ref>{{Cita|Gabrio De Szombathely, 1994|pag. 184}}</ref> Alcuni italiani delatori parteciparono attivamente nel segnalare gli ebrei triestini alle autorità naziste, il più conosciuto tra loro è sicuramente Mauro Grini, il quale servendosi di una rete di collaboratori consegnò ai nazisti, secondo lo storico Simon Levis Sullam, circa 300 ebrei<ref>{{cita libro|autore=Simon Levis Sullam|titolo=I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=2015|ISBN=978-88-07-88748-2|p=100-104}}.</ref>.
 
[[File:San Sabba refugee centre offices in Trieste, Italy (8412017877).jpg|thumb|Il centro per rifugiati istriani di San Sabba]]