Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea: differenze tra le versioni

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Nel 1941 (quindi in piena seconda guerra mondiale) diventa sovrintendente della Galleria [[Palma Bucarelli]] non ancora trentenne, restò in tale incarico per oltre 30 anni fino al 1975. A lei si deve un'importante opera di svecchiamento della cultura italiana e di apertura verso le più moderne sperimentazioni internazionali. Si adoperò per dotare la Galleria di tutte quelle strutture che oggi sono considerate indispensabili ad una struttura museale moderna: servizio didattico, biblioteca, caffetteria, libreria, presentazione di libri, incontri con gli artisti. Non mancarono incontri mondani come le sfilate di moda. In questa opera si avvalse di collaboratori di prim'ordine come [[Nello Ponente]], [[Giovanni Carandente]], [[Corrado Maltese]], [[Maurizio Calvesi (storico dell'arte)|Maurizio Calvesi]], [[Giorgio de Marchis]].
 
[[File:Roma Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Il mito dell'Italia.jpg|La Galleria nel 2011 in occasione di unadella mostra di"Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones e il Mito pittoridell'Italia preraffaellitinell'Inghilterra inglesiVittoriana"|upright=1.4|thumb]]
Ma prima di fare tutto questo bisognava salvare le opere d'arte dai pericoli della guerra, le portò segretamente nel [[Palazzo Farnese (Caprarola)|palazzo Farnese]] di [[Caprarola]] (in [[provincia di Viterbo]], sul [[lago di Vico]]), quindi a [[Castel Sant'Angelo]]<ref>Un vivo ricordo di quegli eventi è rimasto nel libro di Palma Bucarelli "1944, cronaca di sei mesi" ed. De Luca, si tratta del diario personale della sovrintendente</ref>.