Corporativismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 5:
Nel [[1881]] [[papa Leone XIII]] commissionò a teologi e pensatori uno studio del corporativismo al fine di darne una definizione. Nel [[1884]], a [[Friburgo in Brisgovia|Friburgo]], la commissione dichiarò il corporativismo "un sistema di organizzazione sociale che ha come fondamento il raggruppamento degli uomini in comunità fondate sui loro interessi e sulle loro funzioni sociali. Tali gruppi, in quanto veri e propri organi di Stato, dirigono e coordinano il lavoro e il capitale per quanto riguarda l'interesse collettivo".<!-- <ref name="Wiarda, Howard J. 1996. Pp. 35"/> -->
 
Il corporativismo è correlato al concetto [[sociologia|sociologico]] di [[funzionalismo strutturale]].<ref name="Adler, Franklin Hugh Pp. 349">Adler, Franklin Hugh.''Italian Industrialists from Liberalism to Fascism: The Political Development of the Industrial Bourgeoisie, 1906–34''. Pp. 349</ref> Un'interazione sociale di stampo corporativo è comune nei gruppi parentelari come le famiglie, i clan e i gruppi etnici.<ref name="Wiarda, Howard J 1996. Pp. 10">Wiarda, Howard J., pp. 10.</ref> Oltre agli uomini anche alcune specie animali, come i [[pinguino|pinguini]], manifestano un forte comportamento sociale corporativo.<ref name="Murchison, Carl Allanmore 1967. Pp. 150">Murchison, Carl Allanmore; Allee, Warder Clyde. ''A handbook of social psychology, Volume 1''. 1967. Pp. 150.</ref><ref name="Conwy Lloyd Morgan 2009. Pp. 14">[[Conwy Lloyd Morgan]], Conwy Lloyd. ''Animal Behaviour''. Bibliolife, LLC, 2009. Pp. 14.</ref> Forme di organizzazione corporativa sono diffuse in varie ideologie, come l'[[assolutismo]], il [[capitalismo]], il [[conservatorismo]], il [[fascismo]]<ref>"Attraverso il principio corporativo, il regime ritenne di poter sussumere nello Stato ogni singola manifestazione sociale, disciogliendo così la società medesima nello Stato stesso, che rimaneva dunque l’unico e indiscusso protagonista sulla scena pubblica": [http://www.nomos-leattualitaneldiritto.it/wp-content/uploads/2018/11/Gregorio-convegno-Zangara.pdf Massimiliano Gregorio, ''PARTE TOTALE. VINCENZO ZANGARA E LE DOTTRINE DEL PARTITO POLITICO NEGLI ANNI TRENTA''], (ABSTRACT dell'intervento a ''DALLO STATO PARTITO ALLO STATO DEI PARTITI: E ORA?'', Convegno in occasione dell’80° anniversario della prolusione di Vincenzo Zangara alla Sapienza, Università degli studi di Roma ‘La Sapienza’ Sala delle Lauree – Facoltà di Scienze politiche 29 novembre 2018).</ref>, il [[liberalismo]], il [[progressismo]] e il [[Reazione (politica)|reazionismo]].<ref>Wiarda, Howard J., pp. 31-38, 44, 111, 124, 140.</ref>
(ABSTRACT dell'intervento a ''DALLO STATO PARTITO ALLO STATO DEI PARTITI: E ORA?'', Convegno in occasione dell’80° anniversario della prolusione di Vincenzo Zangara alla Sapienza, Università degli studi di Roma ‘La Sapienza’ Sala delle Lauree – Facoltà di Scienze politiche 29 novembre 2018)].</ref>, il [[liberalismo]], il [[progressismo]] e il [[Reazione (politica)|reazionismo]].<ref>Wiarda, Howard J., pp. 31-38, 44, 111, 124, 140.</ref>
 
Il termine può anche riferirsi al trispartismo economico, fondato sulle negoziazioni fra gruppi di interesse imprenditoriali, di lavoratori e stato per definire le politiche economiche.<ref>Hans Slomp. ''European politics into the twenty-first century: integration and division''. Westport, Connecticut, USA: Praeger Publishers, 2000. Pp. 81</ref> In tale contesto viene spesso definito come "neocorporativismo", spesso associato alla [[socialdemocrazia]].<ref name="Social Democratic Corporatism and Economic Growth, 1988">''Social Democratic Corporatism and Economic Growth'', by Hicks, Alexander. 1988. The Journal of Politics, vol. 50, no. 3, pp. 677-704. 1988.</ref>