Giacomo Puccini: differenze tra le versioni

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[[File:Giacosa Puccini Illica.jpg|thumb|upright|[[Giuseppe Giacosa]], Puccini e [[Luigi Illica]].]]
 
Dopo il mezzo passo falso di ''Edgar'', Puccini rischiò l'interruzione della collaborazione con la Ricordi se non fosse stato per la strenua difesa dello stesso Giulio Ricordi.<ref name="B105">{{cita|Budden, 2005|p. 105}}.</ref> Su consiglio di Fontana il compositore lucchese scelse il romanzo ''[[Histoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut]]'' di [[Antoine François Prévost]] per la sua terza opera.<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 107}}.</ref> Presentata, dopo un lunga e travagliata composizione, il primo febbraio 1893 alla scala ''[[Manon Lescaut]]'' si dimostrò un successo straordinario (la compagnia venne chiamata più di trenta volte alla ribalta), forse il più autentico della carriera di Puccini.<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 122}}.</ref> L'opera segnò inoltre l'inizio di una fruttuosa collaborazione con i [[libretto|librettisti]] [[Luigi Illica]] e [[Giuseppe Giacosa]], il primo subentrato a [[Domenico Oliva]] nella fase finale della genesi, il secondo in un ruolo più defilato.<ref>{{cita|Budden, 2005|pp. 119-120}}.</ref>
 
La collaborazione con Illica e Giacosa fu certamente la più produttiva della carriera artistica di Puccini. A Luigi Illica, drammaturgo e giornalista, spettava prevalentemente il compito di abbozzare una «tela» (sorta di [[sceneggiatura]]) e definirla poco per volta, discutendola con Puccini, fino ad approdare alla stesura di un testo completo. A Giuseppe Giacosa, autore di commedie di successo e professore di letteratura, era riservato il delicatissimo lavoro di mettere in versi il testo, salvaguardando sia le ragioni letterarie sia quelle musicali, compito che svolgeva con grande pazienza e notevole sensibilità poetica. L'ultima parola spettava comunque a Puccini, al quale [[Giulio Ricordi]] aveva affibbiato il soprannome di «[[Doge]]», a indicare il predominio che esercitava all'interno di questo gruppo di lavoro. Lo stesso editore contribuiva personalmente alla creazione dei libretti, suggerendo soluzioni, talvolta persino scrivendo versi e soprattutto mediando tra i letterati e il musicista in occasione delle frequenti controversie dovute all'abitudine pucciniana di rivoluzionare a più riprese il piano drammaturgico durante la genesi delle opere.
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}}
 
Dopo il debutto di ''Tosca,'' Puccini trascorse un periodo di scarsa attività musicale in cui si dedicò al completamento della sua residenza a Torre del Lago e ad assistere alle riprese della sua ultima opera. In occasione della prima al ''[[Covent Garden]]'' di Londra, il maestro si intrattenne nella capitale britannica ben sei settimane.<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 243}}.</ref> Alla fine di marzo del 1902 iniziarono i lavori per ''[[Madama Butterfly]]'' (basata su un dramma di [[David Belasco]]) che sarà la prima opera [[esotismo|esotica]] di Puccini.<ref name="cita|Budden, 2005|p. 245"/> Il maestro passò tutto il resto dell'anno a scriverne la musica ed in particolare a ricercare delle melodie originali [[giappone]]si al fine di ricreare le atmosfere in cui l'opera è ambientata.<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 250}}.</ref> Frattanto, il 25 febbraio 1903, Puccini ebbe un incidente stradale; soccorsi gli occupanti del mezzo da un medico che abitava poco vicino, il compositore riportò una [[frattura (medicina)|fattura]] alla [[tibia (anatomia)|tibia]] e diverse contusioni che lo costrinsero a sopportare una lunga e penosa convalescenza di oltre quattro mesi.<ref name="B253">{{cita|Budden, 2005|p. 253}}.</ref> Rimessosi in sesto, a settembre partì con Elvira per Parigi per assister alle prove di ''Tosca''.<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 255}}.</ref> Tornato in Italia, proseguì con la musica di ''Madama Butterfly'' che concluse il 27 dicembre. Il 3 gennaio 1904 sposò Elvira, dopo che ella era rimasta vedova nel marzo dell'anno precedente.<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 256}}.</ref> Poco più di un mese dopo, il 17 febbraio, finalmente ''Butterlfy'' poté esordire alla Scala dimostrandosi, tuttavia, un solenne fiasco, tanto che il compositore descrisse la reazione del pubblico come "Un vero linciaggio!".<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 257}}.</ref> Dopo [[Madama Butterfly#Versioni successive|alcuni rimaneggiamenti]], in particolare l'introduzione del celeberrimo coro a bocca chiusa, l'opera fu presentata il 28 maggio al [[Teatro Grande (Brescia)|Teatro Grande]] di [[Brescia]], dove raccolse un successo pieno, destinato a durare fino a oggi.<ref>{{cita|Budden, 2005|p. 259}}.</ref>
 
=== Gli anni più difficili ===