101955 Bennu: differenze tra le versioni
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L'asteroide ha una forma sferoidale con un diametro medio di 560 metri. È stato estensivamente osservato attraverso i [[radiotelescopio|radiotelescopi]] [[Radiotelescopio di Arecibo|di Arecibo]] e [[Goldstone Deep Space Communications Complex|di Goldstone]].<ref name="Nolan-Magri">Michael C. Nolan, Chris Magri, Lance Benner, et al., 2009, Radar observations of 1999 RQ36, in prep.</ref><ref name="Hudson">{{cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Hudson |nome=R. S. |coautori=Ostro, S.J.; Benner, L.A.M. |titolo=Recent Delay-Doppler Radar Asteroid Modeling Results: 1999 RQ36 and Craters on Toutatis |rivista=Bulletin of the American Astronomical Society |editore=American Astronomical Society |volume=32 |p=1001|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2000DPS....32.0710H|accesso=28 maggio 2011}}</ref>
È stato selezionato quale obiettivo della missione [[OSIRIS-REx]] della [[NASA]] che prevede, tra le altre cose, il recupero di campioni dalla superficie dell'asteroide ed il loro trasporto a Terra. Il lancio è avvenuto il 9 settembre 2016, mentre l'arrivo sull'asteroide è previsto per il 3 dicembre 2018 ed il ritorno dei campioni a Terra per il 2023.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/osiris-rex/about|titolo=About OSIRIS-REx|curatore=nasa.gov|lingua=en|accesso=21 gennaio 2018}}</ref>
Inizialmente identificato con la designazione provvisoria {{DP|1999 RQ|36}}, nell'aprile 2013, a seguito della scelta di porlo come obiettivo della missione OSIRIS, ha ricevuto la denominazione definitiva con riferimento all'[[Benu|omonima divinità minore egizia]].
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