Giovanni II di Castiglia: differenze tra le versioni

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Nel [[1406]], alla morte del padre, Giovanni divenne re, all'età due circa due anni, sotto la reggenza della madre e dello zio [[Ferdinando I di Aragona|Ferdinando]]<ref name=Castiglia/>.
 
=== Reggenza ===
I reggenti di Giovanni II si divisero il regno di Castiglia, Caterina governava il nord: [[Galizia (Spagna)|Galizia]], [[Asturie]], [[Cantabria]], [[la Rioja (Spagna)|la Rioja]] ed il nord della [[Castiglia]], mentre Ferdinando ebbe il governo di: [[Estremadura]], parte dell'[[Andalusia]] parte della [[Murcia]] ed il sud della [[Castiglia]]. Le restanti parti dell'Andalusia e della Murcia erano in mano ai [[Mori (storia)|Mori]] del [[Sultanato di Granada]], governato dalla dinastia dei [[Nasridi]].
 
Mentre Ferdinando nella veste di reggente, efficacemente coadiuvato, si distinse per la sua prudente gestione degli affari di Stato; proseguì la guerra contro il regno di [[Granada]], iniziata da suo fratello Enrico III e si comportò con molto valore alla conquista di [[Antequera]], tanto che gli fu dato il soprannome di ''el d'Antequera''. Caterina invece si appoggiò ad un consiglio della corona, non governò altrettanto bene, anche perché si affidò ad una consigliera, Eleonora Lopez di Cordova, che le era diventata molto intima e a quanto pare, anche molto astuta, si arricchì, aumentando le sue proprietà sino a che, nel [[1412]], fu fermata e allontanata dalla corte.
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Quando, nel [[1410]], morì il re della [[corona d'Aragona]] e [[re di Sicilia]], [[Martino I di Aragona|Martino il Vecchio]], prozio di Giovanni (sua nonna, madre di Enrico III e di Ferdinando, Eleonora, era sorella di Martino il Vecchio), lo zio Ferdinando fu tra i pretendenti al trono aragonese e nei due anni che seguirono, conosciuti come [[interregno aragonese]], non disdegnò di entrare in armi in Aragona, per difendere i suoi interessi.<br />Prima che si arrivasse ad una guerra civile, le cortes di [[Catalogna]], di [[Valencia]] e d'[[Aragona]] decisero per un arbitrato, che portò al [[Compromesso di Caspe]], del [[1412]].
{{Vedi anche|Compromesso di Caspe}}
Dopo il [[compromesso di Caspe]] ([[1412]]), suo zio, Ferdinando divenne re della [[corona d'Aragona]], dovette abbandonare la Castiglia per l'Aragona e la madre, Caterina, rimase unica reggente, sempre coadiuvata da un consiglio della corona. Comunque Ferdinando lasciò in Castiglia i tre figli [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]] (il futuro [[re d'Aragona]] Alfonso V), [[Giovanni II di Aragona|Giovanni]] (il futuro [[re d'Aragona]] e di [[Navarra]], Giovanni II) ed [[Enrico di Trastámara (1400-1445)|Enrico]], detti ''gli infanti d'Aragona'', che presero il suo posto alla guida della famiglia ([[Trastámara]]) reale di Castiglia e lo sostituirono nel consiglio reale di Giovanni II, che aiutava la reggente, Caterina, come da espressa volontà del defunto re [[Enrico III di Castiglia|Enrico III l'Infermo]]. Dopo che Alfonso, nel [[1415]], dovette lasciare la Castiglia per coadiuvare il padre nel governare la [[corona d'Aragona]], e, nel [[1416]], alla morte del padre, era divenuto re della [[corona d'Aragona]], gli ''infanti d'Aragona'' Giovanni ed Enrico, costantemente in lotta con la fazione di nobili, capeggiata da [[Álvaro de Luna]], che si opponevano alla loro invadenza, coadiuvarono la zia Caterina, nella reggenza del regno<ref name=Castiglia/>.
 
=== Interferenze aragonesi sul regno di Castiglia ===
Nel [[1418]], la madre di Giovanni II, Caterina, morì e l'invadenza degli ''infanti d'Aragona'', rimasti unici reggenti, aumentò<ref name=Castiglia/>, ed il re, cominciò ad appoggiarsi ad un nobile, nipote dell'[[arcivescovo di Toledo]], [[Álvaro de Luna]]. Nel [[1419]], Giovanni II, fu dichiarato maggiorenne, ma continuando a preferire la letteratura, le galanterie di corte ed i passatempi vari, ai gravosi impegni di governo, concesse sempre più potere ad Álvaro de Luna.
Dopo il [[compromesso di Caspe]] ([[1412]]), suo zio, Ferdinando divenne re della [[corona d'Aragona]], dovette abbandonare la Castiglia per l'Aragona e la madre, Caterina, rimase unica reggente, sempre coadiuvata da un consiglio della corona. Comunque Ferdinando lasciò in Castiglia i tre figli [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]] (il futuro [[re d'Aragona]] Alfonso V), [[Giovanni II di Aragona|Giovanni]] (il futuro [[re d'Aragona]] e di [[Navarra]], Giovanni II) ed [[Enrico di Trastámara (1400-1445)|Enrico]], detti ''gli infanti d'Aragona'', che presero il suo posto alla guida della famiglia ([[Trastámara]]) reale di Castiglia e lo sostituirono nel consiglio reale di Giovanni II, che aiutava la reggente, Caterina, come da espressa volontà del defunto re [[Enrico III di Castiglia|Enrico III l'Infermo]]. Dopo che Alfonso, nel [[1415]], dovette lasciare la Castiglia per coadiuvare il padre nel governare la [[corona d'Aragona]], e, nel [[1416]], alla morte del padre, era divenuto re della [[corona d'Aragona]], gli ''infanti d'Aragona'' Giovanni ed Enrico, costantemente in lotta con la fazione di nobili, capeggiata da [[Álvaro de Luna]], che si opponevano alla loro invadenza, coadiuvarono la zia Caterina, nella reggenza del regno<ref name="Castiglia" />.
 
Nel [[1418]], la madre di Giovanni II, Caterina, morì e l'invadenza degli ''infanti d'Aragona'', rimasti unici reggenti, aumentò<ref name="Castiglia" />, ed; il re, cominciò ad appoggiarsi adal unnobile Álvaro nobilede Luna, nipote dell'[[arcivescovo di Toledo]], [[Álvaro de Luna]]. Nel [[1419]], Giovanni II, fu dichiarato maggiorenne, ma continuando a preferire la letteratura, le galanterie di corte ed i passatempi vari, ai gravosi impegni di governo, concesse sempre più potere ad Álvaro de Luna.
Gli ''infanti d'Aragona'', Giovanni ma soprattutto il fratello Enrico furono costantemente in lotta con la fazione di nobili che, opponendosi alla loro invadenza, si stava coagulando attorno al re e ad Álvaro de Luna, e che prendeva il nome di partito realista, e riuscirono ad avere il controllo del cugino, Giovanni II ed Enrico prese il potere con il ''[[Golpe di Tordesillas]]'', del [[1420]]<ref name=Castiglia/> (mentre la corte si trovava a [[Tordesillas]], Enrico finse di lasciare la città con il suo seguito di armati; invece si diresse al palazzo reale dove alcuni complici, tra cui il vescovo di Tordesillas, dall'interno aprirono loro le porte e per merito della sorpresa si impadronirono del palazzo. Arrestati tutti i loro oppositori, Enrico raggiunse la camera del re, che dormiva e lo ragguagliò della nuova situazione). La prima conseguenza del golpe fu che, il 4 di agosto, nella cattedrale d'[[Ávila]] Giovanni II sposò la cugina prima, la sorella degli ''infanti di Aragona'', Enrico, Giovanni ed il re della corona d'Aragona, [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V]], Maria, a cui era stato promesso quando era bambino.
 
Gli ''infanti d'Aragona'', Giovanni ma soprattutto il fratello Enrico, furono costantemente in lotta con la fazione di nobili che, opponendosi alla loro invadenza, e che si stava coagulando attorno al re e ad Álvaro de Luna, e che prendeva il nome di partito realista,. eI due riuscirono ada avereprendere il controllo delsul cugino,: Giovanni II ed Enrico presepresero il potere con il ''[[Golpe di Tordesillas]]'', del [[1420]]<ref name="Castiglia" />: (mentre la corte si trovava a [[Tordesillas]], Enrico finse di lasciare la città con il suo seguito di armati; invece si diresse al palazzo reale dove alcuni complici, tra cui il vescovo di Tordesillas, dall'interno aprirono loro le porte e per merito della sorpresa si impadronirono del palazzo. Arrestati tutti i loro oppositori, Enrico raggiunse la camera del re, che dormiva e lo ragguagliò della nuova situazione). La prima conseguenza del golpe fu che, il 4 di agosto, nella cattedrale d'[[Ávila]] Giovanni II sposò la cugina prima, la sorella degli ''infanti di Aragona'', Enrico, Giovanni ed il re della corona d'Aragona, [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V]], Maria, a cui era stato promesso quando era bambino.
Enrico aveva così ottenuto il pieno controllo sul regno di Castiglia<ref name=Castiglia/>.<br />Questa posizione privilegiata provocò l'invidia di [[Álvaro de Luna]], il consigliere personale del re, che, accordatosi con Giovanni, il fratello di Enrico, nel giugno del [[1422]], lo fece arrestare, a [[Madrid]]<ref name=Castiglia/>, e gli fece requisire tutte le sue proprietà<ref name=ARAGON>{{en}} [http://fmg.ac/Projects/MedLands/ARAGON%20&%20CATALONIA.htm#FernandoIdied1416B#ES Reali di Aragonaa]</ref>.
 
Enrico aveva così ottenuto il pieno controllo sul regno di Castiglia<ref name="Castiglia" />.<br />Questa posizione privilegiata provocò l'invidiala reazione di [[Álvaro de Luna]], il consigliere personale del re, che, accordatosi con Giovanni, il fratello di Enrico, nel giugno del [[1422]], lo fece arrestare, a [[Madrid]]<ref name="Castiglia" />, e gli fece requisire tutte le sue proprietà<ref name="ARAGON">{{en}} [http://fmg.ac/Projects/MedLands/ARAGON%20&%20CATALONIA.htm#FernandoIdied1416B#ES Reali di Aragonaa]</ref>.
[[Álvaro de Luna]] (Álvaro venne richiamato e poi allontanato da corte diverse volte, nel corso dei 43 anni che trascorse accanto a Giovanni II), nel [[1423]], fu nominato conestabile di Castiglia e tenne il potere per alcuni anni.<br />Enrico, per le pressioni esercitate dal re della [[corona d'Aragona]], suo fratello maggiore, [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V il Magnanimo]], che aveva minacciato di invadere la Castiglia, fu rilasciato nel [[1427]]<ref name=Castiglia/> e tutti i suoi titoli gli furono restituiti<ref name=ARAGON/>.
 
Álvaro de Luna (Álvaro venne richiamato e poi allontanato da corte diverse volte, nel corso dei 43 anni che trascorse accanto a Giovanni II), nel [[1423]], fu nominato conestabile di Castiglia e tenne il potere per alcuni anni.<br />Enrico, per le pressioni esercitate dal re della corona d'Aragona, suo fratello maggiore, [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V il Magnanimo]], che aveva minacciato di invadere la Castiglia, fu rilasciato nel [[1427]]<ref name="Castiglia" /> e tutti i suoi titoli gli furono restituiti<ref name="ARAGON" />. Enrico però continuò assieme al fratello Giovanni a interferire nelle questioni del regno di Castiglia, per cui, per appoggiare i suoi fratelli, gli ''infanti di Aragona'', Alfonso V il Magnanimo, nel [[1429]], invase il regno di Castiglia<ref name="Castiglia" /> iniziando una guerra che terminò col trattato di Majano ([[Treguas de Majano|''Treguas de Majano'']]) del luglio [[1430]], con cui si pose fine all'invasione aragonese della Castiglia, Enrico e Giovanni furono esiliati in Aragona mentre tutte le loro proprietà in Castiglia vennero confiscate<ref name="Castiglia" /><ref name="ARAGON" />.
 
Nel [[1431]], Giovanni II e Álvaro de Luna ripresero la guerra contro il [[Sultanato di Granada]] e le truppe castigliane, dopo aver occupato [[Jimena de la Frontera]], avanzarono verso la capitale del regno dei Mori, riportarono una vittoria nella battaglia di [[Higuera de Calatrava|La Higueruela]] il 1º luglio del [[1431]], senza però riuscire a raggiungere [[Granada]].
[[File:Burgos - Cartuja de Miraflores - Tumba de Juan II de Castilla.jpg|thumb|left|Altorilievo di Giovanni II di Castiglia sulla sua tomba (sec. XV), nella [[Certosa di Miraflores]], [[Burgos (Spagna)|Burgos]]]]
 
Il potere di Alvaro continuò a crescere<ref name=Castiglia/>, ma la cosa provocò malcontento tra l'alta nobiltà, e alcune decisioni (come l'arresto di Pedro Manrique, nel [[1437]]<ref name=Castiglia/>), diedero l'avvio ad una ribellione; la nobiltà, dopo che, nel [[1436]], [[Giovanni II di Aragona|Giovanni]], ora re di Navarra, era stato riabilitato, tornò ad appoggiare gli ''infanti'' Giovanni ed Enrico che, nel [[1438]], rientrarono per l'ultima volta in Castiglia, ripresero il potere e fecero esiliare Álvaro de Luna, nel corso del [[1439]]<ref name=Castiglia/>. Álvaro però rientrò, riorganizzò la sua fazione e, dopo una serie di incontri e trattati<ref name=Castiglia/>, a seguito del [[colpo di Stato di Rámaga]] (il re Giovanni II fu fatto prigioniero dal cugino Giovanni) del 1443, si arrivò allo scontro decisivo, nella [[prima battaglia di Olmedo]], del 14 maggio [[1445]] (dove gli ''infanti d'Aragona'' furono sconfitti), che decretò il loro definitivo allontanamento dalla Castiglia<ref name=Castiglia/>; Enrico venne ferito ad una mano, che andata in [[gangrena]], poco dopo lo portò alla morte, mentre Giovanni, dato che la moglie, [[Bianca di Navarra (1387-1441)|Bianca di Navarra]], era morta si occupò del regno di [[Navarra]].
=== Ascesa e caduta di Álvaro de Luna ===
Il potere di Alvaro continuò a crescere<ref name="Castiglia" />, ma la cosa provocò malcontento tra l'alta nobiltà, e alcune decisioni (come l'arresto di Pedro Manrique, nel [[1437]]<ref name="Castiglia" />), diedero l'avvio ad una ribellione; la nobiltà, dopo che, nel [[1436]], [[Giovanni II di Aragona|Giovanni]], ora re di Navarra, era stato riabilitato, tornò ad appoggiare gli ''infanti'' Giovanni ed Enrico che, nel [[1438]], rientrarono per l'ultima volta in Castiglia, ripresero il potere e fecero esiliare Álvaro de Luna, nel corso del [[1439]]<ref name="Castiglia" />. Álvaro però rientrò, riorganizzò la sua fazione e, dopo una serie di incontri e trattati<ref name="Castiglia" />, a seguito del [[colpo di Stato di Rámaga]] (il re Giovanni II fu fatto prigioniero dal cugino Giovanni) del 1443, si arrivò allo scontro decisivo, nella [[prima battaglia di Olmedo]], del 14 maggio [[1445]] (dove gli ''infanti d'Aragona'' furono sconfitti), che decretò il loro definitivo allontanamento dalla Castiglia<ref name="Castiglia" />; Enrico venne ferito ad una mano, che andata in [[gangrena]], poco dopo lo portò alla morte, mentre Giovanni, dato che la moglie, [[Bianca di Navarra (1387-1441)|Bianca di Navarra]], era morta si occupò del regno di [[Navarra]].
 
Nonostante questa vittoria la nobiltà continuò ad ostacolare l'opera del re e del suo conestabile, Álvaro de Luna.
 
Dopo che Maria d'Aragona era morta nel [[1445]], Giovanni II si sposò, in seconde nozze, il 17 agosto del [[1447]], a [[Madrigal de las Altas Torres]] con [[Isabella d'Aviz (1428-1496)|Isabella del Portogallo]], figlia di don [[Giovanni d'Aviz]] (figlio del re del [[Portogallo]] [[Giovanni I del Portogallo|Giovanni I]] d'Aviz e di sua moglie, [[Filippa di Lancaster]], figlia [[Giovanni di Gand]]) e di [[Isabella di Braganza]], figlia del duca di [[Braganza]], [[Alfonso I di Braganza|Alfonso I]], e di Beatriz Pereira de Alvim, l'unica figlia del conestabile del regno del Portogallo, [[Nuno Álvares Pereira]].
 
[[File:Burgos - Cartuja de Miraflores.jpg|thumb|Certosa di Miraflores, [[Burgos (Spagna)|Burgos]]]]