Amore e Psiche: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Una fiaba berbera: Altra nota, con riferimento bibliografico piuttosto esaustivo.
Riga 43:
L'antropologia culturale ha oggi gli strumenti per tentare tale recupero a posteriori: in verità, della cultura letteraria indigena di quei tempi ben poco si sa, dal momento che si espresse prevalentemente a livello orale. ''Amore e Psiche'', per la sua natura esplicitamente dichiarata di "fiaba" (che nel romanzo viene raccontata da una vecchina), ha molte probabilità di riflettere aspetti di questa cultura orale.
 
E difatti, numerosi elementi ricompaiono, identici o con minimi scarti, anche nelle fiabe di tradizione orale del Nordafrica raccolte e messe per iscritto in tempi recenti. [[Mouloud Mammeri]] ha più volte sottolineato l'affinità tra la fiaba di Apuleio e un racconto [[Cabilia|cabilo]] assai noto, ''L'uccello della tempesta''.<ref>Si veda, ad esempio: Mouloud Mammeri, "Constances maghrébines", in L. Serra (ed.) ''Gli interscambi culturali e socio-economici fra l'Africa settentrionale e l'Europa mediterranea. Atti del congresso internazionale di Amalfi, 5-8 dicembre 1983'', vol. I, Napoli, Istituto Universitario Orientale, 1986, pp. 65-81, in partic. pp. 73-74.</ref> A sua volta, tale racconto ha forti affinità con un'altra trama nordafricana, diffusa soprattutto in [[Marocco]], vale a dire ''Ahmed Unamir'' (dove peraltro i generi sono invertiti: l'eroe è un maschio e la consorte misteriosa una femmina). Entrambe le fiabe si limitano alla prima parte del racconto, e si concludono quindi con la cacciata, senza più speranza di ritorno, del coniuge troppo curioso. Ma esistono anche versioni più "complete", per esempio ''Fiore splendente'', della [[Cabilia]] orientale, che prosegue fino al lieto fine conclusivo. Interessanti sono qui le congruenze con le peripezie dell'eroina in cerca dello sposo presso la suocera, che in questo caso non è la dea [[Venere (divinità)|Venere]], bensì l'[[Orco (folclore)|orchessa]] ''Tseriel''. Nel suo peregrinare, la fanciulla (''Tiziri'' "Chiaro di Luna") si imbatte, tra gli altri in alcuni pastori che le mostrano greggi che sarebbero state riservate a lei, se solo non fosse stata troppo curiosa. Questo dettaglio, perfettamente inserito nella fiaba odierna, potrebbe forse spiegare la presenza, abbastanza slegata dal contesto, del dio [[Pan]] (il dio pastore) nel punto corrispondente di ''Amore e Psiche''. <ref>Per un'analisi più dettagliata dei motivi della fiaba legati al Nordafrica, si può vedere: Nedjima Plantade & Emmanuel Plantade, "Du conte berbère au mythe grec: le cas d'Éros et Psyché", ''Revue des Études Berbères'' (INALCO), volume 9 (2013), pp. 533-563.</ref>
 
==Note==