Amore e Psiche: differenze tra le versioni

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[[Apuleio]] non faceva mistero di essere mezzo [[Numidia|numida]] e mezzo [[Getuli|getulo]], anche se la lingua in cui componeva le sue opere letterarie era il latino.
 
La fiaba di Amore e Psiche è indubbiamente debitrice al genere della ''[[fabula Milesia]]'' e i riferimenti letterari delle sue opere sono perlopiù relativi alla cultura greco-latina, ma è altrettanto indubbio che può essere riscontrato anche qualche elemento [[nordafrica]]no.<ref>Sulla questione della berberità della fiaba di Apuleio, si può vedere ora Benjamin Todd Lee, Ellen Finkelpearl, & Luca Graverini (eds.), Apuleius and Africa, New York-London, Routledge, 2014, 360 pp. ISBN: 978-0-415-53309-6 (cartaceo); 978-0-203-10550-4 (e-book), e in particolare il contributo di Emmanuel & Nedjima Plantade, "Libyca Psyche. Apuleius’ Narrative and Berber Folktales", ivi, p. 174-202.</ref>
 
L'antropologia culturale ha oggi gli strumenti per tentare tale recupero a posteriori: in verità, della cultura letteraria indigena di quei tempi ben poco si sa, dal momento che si espresse prevalentemente a livello orale. ''Amore e Psiche'', per la sua natura esplicitamente dichiarata di "fiaba" (che nel romanzo viene raccontata da una vecchina), ha molte probabilità di riflettere aspetti di questa cultura orale.