Marmo di Carrara: differenze tra le versioni

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[[File:Carrara - Cave di marmo3.JPG|thumb|upright=0.9|Le cave viste da Campo Cecina.]]
Le cave sono luoghi dove da molti secoli avviene l'escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto.
Per il modo con il quale viene prelevato il marmo, la profondità di prospettiva delle pareti bianche, gli ampi spazi, la precisione simmetrica dei gradoni, i piani di lavorazione, sembrano gradinate di anfiteatri. L'estrazione in cava è stato un continuo divenire di avvenimenti drammatici attraverso i secoli. Dai primitivi cunei di legno, al sistema della "tagliata" dei romani, al rivoluzionario "filo elicoidale", all'attuale filo "diamantato", tanto veloce quanto pericoloso, tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi "ravaneti" sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacità continuano ancora oggi a demolirelavorare queste magnifiche montagne tagliandole, frantumandole e smontandole pezzo a pezzo, in piccoli blocchi per poi inviarli nel mondo.
 
== Escavazione e lavorazione del marmo ==
L'escavazione del marmo nelle [[Alpi Apuane]] risale ad epoche assai remote ([[I secolo a.C.]]) e ha subito nel secolo scorso profonde trasformazioni. Anticamente l'escavazione avveniva con metodi ed utensili molto semplici, quali picconi e piccozze, e con gran dispendio di tempo e lavoro per ottenere risultati modesti. Le indagini archeologiche hanno restituito alcuni degli strumenti impiegati nel corso del tempo, oggi conservati in gran parte al Museo del Marmo e dei Beni Culturali della città di Carrara.