Teoria delle finestre rotte: differenze tra le versioni

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== Ulteriori ricerche ==
La pubblicazione dell'articolo di [[James Q. Wilson]] e [[George L. Kelling]] ebbe molto successo negli ambienti di studio della criminologia. Nel 2007 e nel 2008 Kees Keizer e colleghi, all'[[Università di GroningenGroninga]], hanno condotto una serie di [[Esperimento sociale|esperimenti sociali]] controllati per determinare se l'effetto del disordine esistente (come la presenza di [[Rifiuto|rifiuti]] o l'imbrattamento da [[Graffitismo|graffiti]]) avesse aumentato l'incidenza di criminalità aggiuntive come il furto, il degrado o altri comportamenti antisociali.
 
Gli scienziati scelsero diversi luoghi urbani successivamente trasformati in due modi diversi ed in tempi diversi. Nella prima fase ("il controllo") il luogo fu mantenuto ordinato, libero da graffiti, finestre rotte, ecc. Nella seconda fase ("l'esperimento"), il medesimo ambiente fu trasformato in modo da farlo sembrare in preda all'incuria e carente di ogni tipo di controllo: furono rotte le finestre degli edifici, le pareti furono imbrattate con graffiti e fu accumulata sporcizia. I ricercatori controllarono segretamente i vari luoghi urbani osservando se le persone si comportavano in modo diverso dopo che l'ambiente era stato appositamente reso disordinato. I risultati dello studio corroborarono la teoria<ref>{{Cita pubblicazione |doi=10.1126/science.1161405 |url=http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1161405 |cognome=Keizer |nome=K |cognome2=Lindenberg |nome2=S |cognome3=Steg |nome3=L |titolo=The Spreading of Disorder |accesso=28 novembre 2008 |rivista=Science |volume=322 |numero=5908 |pp=1681–5 |anno=2008 |pmid=19023045 }}</ref><ref>{{Cita news |url=http://www.economist.com/science/displaystory.cfm?story_id=12630201 |titolo=Can the can – Nov 20th 2008 |accesso=24 novembre 2008 |pubblicazione=The Economist |data=20 novembre 2008}}</ref>.