I promessi sposi: differenze tra le versioni

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Il filo rosso conduttore tra lo scrittore scozzese e Manzoni si riscontra sul piano prettamente storico (anche se Manzoni critica le eccessive libertà creative di Scott, sottolineandone la diseguale fedeltà alle fonti<ref>{{Cita|Varotti|p. 26}} e {{Cita|Tellini|p. 155}}.</ref>) e sulle riscostruzioni paesaggistiche, mentre il Nostro si disinteressa dell'avvicendarsi dei fatti avventurosi che rendono veloce e spigliata la trama dell'<nowiki/>''Ivanhoe'', trama che richiama le antiche epopee cavalleresche del [[Materia di Bretagna|ciclo arturiano]] e dell'''[[Orlando furioso|Orlando Furioso]]'' dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]]. I personaggi di ''Ivanhoe'' non rispecchiano quella complessità d'anima, quel «guazzabuglio del cuore umano»<ref>{{Cita|Manzoni, I promessi sposi|Capitolo X, p. 206}}.</ref> che invece caratterizzano così fortemente i personaggi de ''I promessi sposi'', costantemente immersi in un dinamismo storico realistico che sembra essere molto distante dal mondo fantastico dell'Inghilterra medioevale dipinta da Scott<ref>{{Cita|Legouis-Cazamian|p. 983}}
{{Citazione|La parte della finzione...è troppo considerevole nel romanzo di Scott [...] La nozione della verità per lui non si identifica ancora nell'esattezza scrupolosa che le conferirà la trasformazione del pensiero nel secolo XIX.}}</ref>.
 
Dipoi, se nell'opera manzoniana c'è un forte interesse "civile", inteso a fornire, tramite il romanzo, un'unità linguistica e delle solide basi morali ai lettori, in quella dello Scott tale dimensione è totalmente assente, in quanto indirizzata maggiormente al divertimento dei lettori che al formarli secondo precise intenzioni civico-pedagogiche<ref group="N">Oltre alla questione linguistica, vista come impegno civile da parte del Manzoni per la formazione di una lingua "unitaria" parlata da tutti gli italiani, lo scrittore milanese si sofferma anche sull'impegno civile che il lettore a lui contemporaneo deve manifestare, facendo intravedere nel Seicento e nelle violenze perpetrate dagli spagnoli il paragone con la Lombardia dominata dagli Austriaci (''cfr''. {{Cita|Brasioli-Carenzi|p. 23}}).</ref>. Tra i modelli che Manzoni alfine usufruì si ritrovano [[Laurence Sterne]] (1713-1768) e i romanzi gotici, quali ''[[Il castello di Otranto]]'' di [[Horace Walpole]]<ref>{{Cita|Stella|p. 660}}.</ref> nella parte relativa al Castello dell'Innominato<ref name=":5">{{Cita|Luperini|p. 230}}.</ref> e, più esplicitamente, nel legame che unisce il cappuccino manzoniano al frate francescano descritto nel ''Viaggio sentimentale di Yorik''<ref>{{Cita|Nigro|p. 169}}.</ref>.
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=== Luoghi manzoniani ===
{{Vedi anche|Luoghi manzoniani}}
[[File:Castello Innominato B Vercurago.jpg|sinistra|miniatura|I resti del presunto [[Castello dell'Innominato]] atra [[Vercurago]], e [[Provincia di Lecco|Lecco]].]]
 
Il profondo tocco realistico proprio de ''I promessi sposi'', ambientato tra il lecchese, il milanese e la bergamasca, ha fatto nascere presso il grande pubblico il desiderio di identificare i luoghi citati nel romanzo con alcuni castelli, palazzi o altri siti paesaggistici. Nel lecchese sicura è l'identificazione del convento dei cappuccini di Fra Cristoforo, mentre è incerta la locazione del paesello dei due promessi sposi ([[Olate]] o [[Acquate]]); interessante anche il tentativo di identificare il [[Palazzotto di don Rodrigo|Palazzotto di Don Rodrigo]] e il [[Castello di Somasca|Castello dell'Innominato]]<ref name=":7">{{Cita|Luoghi manzoniani a Lecco}}.</ref>. A Monza, la [[Chiesa di San Maurizio (Monza)|Chiesa di San Maurizio]] che un tempo faceva parte del monastero di Santa Margherita ove si svolsero realmente le vicende relative a Suor Marianna De Leyva<ref>{{Cita|Fenaroli}}.</ref>. A Milano, infine, il forno delle grucce da cui partì il tumulto di San Martino (oggi in via Vittorio Emanuele II, n° 3-5), ma anche la parte del [[Lazzaretto di Milano|Lazzaretto]] ancora oggi esistente<ref name=":8">{{Cita|Ferrari}}.</ref>. Oltre ai luoghi del romanzo, si associano anche i luoghi legati alla memoria dello scrittore: il [[Musei civici di Lecco|Palazzo del Caleotto a Lecco]]<ref name=":7" />; la Villa di Brusuglio ([[Cormano]]); [[Casa Manzoni]] in Via del Morone; e la [[Chiesa di San Fedele (Milano)|Chiesa di San Fedele]] dove il Nostro ebbe l'infortunio che lo condusse alla morte<ref name=":8" />.