Gerolamo Ramorino: differenze tra le versioni

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Forse a causa della scarsa precisione degli ordini, ritenne preferibile schierarsi alla destra del Po, per attirare i nemici a [[Voghera]].
 
Per questo venne ritenuto traditore e gli venne attribuita, insieme a [[Wojciech Chrzanowski|Chrzanowski]], la responsabilità per [[battaglia di Novara (1849)|la disfatta di Novara]]. Venne condannato dalla corte marziale, in base all'art. 259 n.5 del codice penale militare del 1840, che sanciva la pena di morte anche a chi ''avrà impedito il buon esito di un'operazione militare''<ref>{{cita libro|autore=Alberto Monticone|titolo= Gli italiani in uniforme 1915/1918|editore=Laterza|città=Bari|anno=1972|p=191}}</ref> conseguentemente fucilato nella [[Piazza d'armi (Torino)|Piazza d'Armi]] di Torino (il luogo della città dove si svolgevano tutte le parate militari) il 22 maggio [[1849]]. Chiese ed ottenne di essere lui stesso a comandare il plotone di esecuzione.
 
A lui è stata attribuita la celebre frase: "«La storia mi giustificherà"».
 
==Onorificenze==