Giacinto Menotti Serrati: differenze tra le versioni

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nel 20 fu aggredito
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Nel [[1919]] fu a capo della frazione [[Massimalismo (politica)|massimalista]] dei ''comunisti unitari'' divenuta maggioritaria nel [[XVI Congresso del Partito Socialista Italiano|congresso di Bologna]], e nel [[1921]] sottoscrisse il documento degli "unitari" del [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|congresso di Livorno]], che tuttavia portò alla scissione della frazione dei ''comunisti puri'' di [[Amadeo Bordiga]] e alla nascita del [[Partito Comunista d'Italia]].<ref>{{cita libro|cognome=Galli|nome=Giorgio|wkautore= Giorgio Galli|anno= 1976|titolo= Storia del Partito Comunista Italiano|editore=Il Formichiere|cid=Galli 1976|città=Milano|p=48}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo = I due Congressi |cid=''I due Congressi''|rivista=[[L'Ordine Nuovo]]|numero=anno I, n. 22|data=sabato 22 gennaio 1921|città=Torino}}</ref>
 
Continuò dalle colonne dell'''Avanti!'' a condurre una forte polemica contro il nascente movimento [[fascismo|fascista]], e nell'aprile del 19231920 un suo editoriale considerato diffamatorio gli costò un'aggressione di [[squadrismo|squadristi]] nel centro di Milano.
 
Pur essendo stato contrario alla scissione comunista nel 1921, fu inviato al [[IV Congresso dell'Internazionale Comunista]] del dicembre [[1922]]; condivise la fusione col [[Partito Comunista d'Italia]] e vi aderì infine nel [[1924]].<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giacinto-menotti-serrati/|titolo=Serrati, Giacinto Menotti|accesso=14 dicembre 2017}}</ref>