Battaglia di Kerbela: differenze tra le versioni

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Sempre secondo la tradizione, la madre di ʿAlī al-Asghar, figlio più piccolo di al-Ḥusayn (il neonato aveva solo sei mesi), chiese a suo marito di riuscire ad ottenere dall'esercito avversario un po' di acqua per il bambino che stava morendo di sete. L'Imam, col figlio tra le braccia, si recò tra le truppe omayyadi ma, dopo aver provveduto a dissetare il bambino, un combattente uccise il neonato tra le braccia del padre.
 
Dopo aver seppellito il bambino, al-Ḥusayn si dedicò alla preghiera del pomeriggio. Dinanzi alle donne e ai bambini fece il suo ultimo discorso e si diresse sul campo di battaglia. Con tutte le sue forze l'Imam cercò di resistere all'attacco ma, sfinito e dissanguato, morì poco dopo. Tutti i corpi dei martiri vennero denudati e le loro teste furono mozzate. I corpi vennero lasciati sul campo di battaglia finché, dopo due giorni, gli abitanti del vicino villaggio si sentirono abbastanza sicuri per andarli a seppellire.
[[File:Funeral of Imam Husayn.jpg|thumb|left|250px|Funerali di al-Ḥusayn]]
Dopo aver seppellito il bambino, al-Ḥusayn si dedicò alla preghiera del pomeriggio. Dinanzi alle donne e ai bambini fece il suo ultimo discorso e si diresse sul campo di battaglia. Con tutte le sue forze l'Imam cercò di resistere all'attacco ma, sfinito e dissanguato, morì poco dopo. Tutti i corpi dei martiri vennero denudati e le loro teste furono mozzate. I corpi vennero lasciati sul campo di battaglia finché, dopo due giorni, gli abitanti del vicino villaggio si sentirono abbastanza sicuri per andarli a seppellire.
 
L'esercito omayyade nel frattempo si era avviato verso [[Kufa]] in una macabra processione, con le settantadue teste dei martiri infilzate sulle punte delle lance, con le donne e i bambini catturati al seguito e alle donne fu ordinato di togliere il velo in segno di spregio.