Primavera di Praga: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|la voce relativa al festival musicale internazionale|Primavera di Praga (festival)}}
La '''Primavera di Praga''', (in [[lingua ceca|ceco]] ''Pražské jaro'', in [[lingua slovacca|slovacco]] ''Pražská jar'') è stato un periodo storico di liberalizzazione politica avvenuto in [[Repubblica Socialista Cecoslovacca|Cecoslovacchia]] durante il periodo in cuimentre questa era sottoposta al controllo dell'[[Unione Sovietica]], dopoa gliseguito eventidegli successiviequilibri allapostbellici [[seconda guerra mondiale]] e nell'ambito della [[guerra fredda]]. EssaLa Primavera iniziò il 5 gennaio [[1968]], quando il comunista riformista slovacco [[Alexander Dubček]] salì al potere, proseguendo fino al 20 agosto dello stesso anno, quando un corpo di spedizione dell'Unione Sovietica e degli alleati del [[Patto di Varsavia]] (ad eccezione della [[Repubblica Socialista di Romania|Romania]] è della Jugoslavia di Tito) invase il paese.
 
Le riforme della Primavera di Praga furono un tentativo da parte di Dubček di concedere ulteriori diritti ai cittadini grazie ad un decentramento parziale dell'economia e alla democratizzazione. Le libertà concesse inclusero inoltre un allentamento delle restrizioni alla libertà di stampa e di movimento. Dopo una discussione nazionale sulrelativamente all'ipotesi di dividere il paese in una federazione di tre repubbliche, [[Boemia]], [[Moravia-Slesia]] e [[Slovacchia]], Dubček sostenne la decisione per la divisione della Cecoslovacchia in due nazioni distinte: la [[Repubblica Ceca]] e la [[Repubblica Slovacca]]<ref>Czech radio broadcasts 18–20 August, 1968</ref>. Questo è stato uno dei pochi cambiamenti - che sarebbe comunque divenuto operativo solo dopo la fine del blocco sovietico - che è sopravvissuto alla fine della Primavera di Praga.
[[File:10_Soviet_Invasion_of_Czechoslovakia_-_Flickr_-_The_Central_Intelligence_Agency.jpg|alt=|miniatura|246x246px|Un uomo porta la bandiera cecoslovacca a Praga durante l'invasione sovietica]]
 
Le riforme, in particolare il decentramento delle autorità amministrative, non furono assecondate dai sovietici che, dopo il fallimento dei negoziati, inviarono migliaia di soldati e [[carro armato|carri armati]] del Patto di Varsavia ad occupare il paese. Si verificò una grande ondata di emigrazione, soprattutto verso i paesi dell'Europa occidentale mentre le proteste non violente furonoerano all'ordine del giorno, tra cui le proteste-suicidio dello studente [[Jan Palach]] e di altre persone che lo emularono. La Cecoslovacchia rimase occupata fino al 1990.
 
Dopo l'invasione, la Cecoslovacchia entrò in un periodo di normalizzazione: i leader successivi tentarono di ripristinare i valori politici ed economici che avevano prevalso prima di Dubček grazie al controllo del [[Partito Comunista di Cecoslovacchia]] (KSČ). [[Gustáv Husák]], che sostituì Dubček e divenne anche presidente, annullò quasi tutte le riforme di quest'ultimoDubcek. La primavera di Praga ha ispirato la musica e la letteratura, come le opere di [[Václav Havel]], [[Karel Husa]], [[Karel Kryl]] e il romanzo di [[Milan Kundera]]: ''[[L'insostenibile leggerezza dell'essere (romanzo)|L'insostenibile leggerezza dell'essere]]''. In Italia l'evento fu messo in musica dal cantautore [[Francesco Guccini]] ([[1970]]). La canzone, dal titolo ''[[Primavera di Praga (brano musicale)|Primavera di Praga]]'', fu cantata e incisa anche dal complesso musicale [[I Nomadi]].
 
== Antefatti ==