Guerra d'indipendenza americana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
il Regno Unito nasce nel 1800, i coloni sono unanimememnte definiti come "americani" nelle fonti
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 88:
{{Doppia immagine|left|Patrick henry.JPG|155|John Jay (Gilbert Stuart portrait).jpg|150|[[Patrick Henry]], rappresentante della [[Virginia]] al [[Primo congresso continentale]]|[[John Jay]], rappresentante di [[New York (stato)|New York]] al congresso}}
 
La situazione ebbe una svolta il 17 maggio 1774 quando, in risposta alle dure misure legislative del Parlamento britannico e all'arrivo a Boston del generale Thomas Gage come governatore e nuovo comandante in capo con pieni poteri, il Rhode Island per prima propose alle altre colonie di convocare un "grande congresso di tutte le colonie"<ref name="FJ153">F. Jennings, ''La creazione dell'America'', p. 153.</ref>. Dopo pochi giorni, il 27 maggio, anche la Virginia affermò la necessità di un congresso generale; il 17 giugno infine i radicali del Massachusettsgenerusetts riuscirono a organizzare, prima dell'intervento delle truppe del generale Gage, una seduta extra-legale a Boston per convocare a loro volta un congresso continentale<ref name="FJ153"/>.
 
Il 5 settembre [[1774]], si riunì a Filadelfia il cosiddetto [[Primo congresso continentale|Congresso continentale]], formato da 55 delegati delle colonie americane eletti da organi deliberativi irregolari; dodici colonie inviarono loro rappresentanti, mentre la Georgia, la Nuova Scozia, le due Floride e il Québec non mandarono rappresentanti<ref>G. B. Tindall/D. E. Shi, ''La grande storia dell'America'', p. 105.</ref>. Le opinioni tra i delegati non erano concordanti. Erano presenti alcuni conservatori lealisti, guidati da Joseph Galloway della Pennsylvania, che rifiutavano le istanze estremistiche; ma le loro posizioni vennero respinte; i moderati, tra cui John Jay di New York e John Dickinson della Pennsylvania, in generale aderirono alle posizioni dei radicali capeggiati dai delegati della Virginia, George Washington, Patrick Henry e Richard Henry Lee, e del Massachusetts, Samuel Adams e John Adams<ref>P. Sagnac, ''La fin de l'Ancien Régime et la Révolution Américaine'', pp. 106 e 288.</ref>.
Riga 102:
In Gran Bretagna effettivamente erano in corso tentativi per trovare un accordo ed impedire la rottura irreversibile con le colonie americane; nel Parlamento britannico [[William Pitt il Vecchio|William Pitt]] ed [[Edmund Burke]] parlarono eloquentemente a favore di misure conciliatorie e presentarono proposte per un compromesso che andasse incontro alle richieste degli americani riguardo al sistema di tassazione<ref>G. B. Tindall/D. E. Shi, ''La grande storia dell'America'', p. 106.</ref>. Tra i parlamentari tuttavia predominava l'intransigenza; il 20 gennaio e il 1º febbraio 1775 vennero nettamente respinte le proposte di Pitt che prevedevano il ritiro delle truppe da Boston e la rinuncia alla tassazione delle colonie<ref>I. D. Gruber, ''The Howe brothers and the American Revolution'', p. 15.</ref>.
 
Non raggiunsero risultati positivi neppure i colloqui segreti in corso a Londra tra [[Benjamin Franklin]] e alcuni emissari del governo North; il rappresentante americano confermò le richieste del Congresso continentale che prevedevano l'abrogazione di tutte le norme legislative degli ultimi anni, il ritiro delle truppe da Boston e soprattutto la rinuncia del Parlamento britannico ad interferire con gli affari interni delle colonie. Le trattative fallirono per il problema cruciale del diritto sovrano del Parlamento britannico di legiferare sugli affari delle colonie su cui i rappresentanti britannici non potevano transigere; i colloqui si interruppero definitivamente il 16 febbraio 1775<ref>I. D. Gruber, ''The Howe brothers and the American Revolution'', p. 17.</ref>. Il Parlamento britannico promulgò misure che accrebbero la tensione: lo stato del Massachusetts venne dichiarato "in ribellione" e venne proibita ai coloni del New England la zona di pesca dell'Atlantico settentrionale<ref>G. B. Tindall/D. E. Shi, ''La grande storia dell'America'', pp. 106-107.</ref>. Il 27 febbraio 1775 infine Lord North tentò un'ultima mediazione e fece approvare la cosiddetta ''Conciliatory Resolution'' che tuttavia conteneva norme sulla tassazione che vennero ritenute assolutamente insufficienti dai rappresentanti del Congresso continentale<ref name="TS107" />.
 
=== Le battaglie di Lexington e Concord ===