Mezzo di comunicazione di massa: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
m Annullate le modifiche di 87.13.221.186 (discussione), riportata alla versione precedente di Ignisdelavega
Etichetta: Rollback
Riga 25:
I media di massa erano (almeno alle origini) basati sull'[[economia della replicazione lineare]]: in tale modello un'opera procura denaro in modo proporzionale al numero di copie vendute, mentre al crescere del volume di produzione, i costi unitari decrescono, incrementando ulteriormente i margini di profitto. Grandi successi e fortune sono dovute ai mass media.
Se inizialmente con media di massa si faceva sostanzialmente riferimento a [[Giornale|giornali]], [[Radio (mass media)|radio]] e [[televisione]],
alla fine del XX secolo, si assiste alla prepotente affermazione di [[Internet]] e del [[computer]]. Attualmente anche i [[telefoni cellulari]] sono da considerare mezzi di comunicazione di massa, ma non dei media di massa, bensì dei media digitali (nuovi media), che con reti digitali veicolano informazioni sia 'uno-uno' che 'uno-tutti' non dicono tutta la [[verità]] assoluta la [[realtà]] della [[vita]].
 
== Descrizione ==
Riga 110:
La tesi di [[Giovanni Sartori]] "Homo videns" si avvicina molto alle posizioni di Popper: «Una tesi che si fonda sul fatto che i bambini guardano la televisione per ore e ore, prima di imparare a leggere e a scrivere». Data l'alta quantità di violenza che appare sugli schermi televisivi i bambini vi si abituano e diventano da adulti più violenti, è però per Sartori solo un pezzetto della questione, perché quello che il bambino assorbe è non solo violenza ma anche un "imprinting", uno stampo formativo tutto centrato sul vedere.
 
Il tempo trascorso dai bambini davanti allo schermo è stato calcolato nel 1994 in circa 40 ore settimanali<ref>{{Cita libro|autore=Karl R. Popper, John Condry, Charles S. Clark|titolo=Cattiva maestra televisione|anno=1994|editore=Reset S.r.l.|città=Milano|p=12|pp=|ISBN=}}</ref>. {{citazione necessaria|Secondo la [[psicologia]] moderna}}, rendo la televisione un concetto di [[spettacolo]], e [[palcoscenico]] e tutta scena pero i bambini credendo vendendo alla televisione possono avere delle conseguenze cioè [[parafilia|parafilie]] di fare venire [[fobia|fobie]] e rendendoli [[violenza|violenti]] facendoli [[stress|stressare]] ad assistere continuamente a spettacoli violenti causa quattro effetti in una mente ancora in fase di formazione come quella del bambino:
# una permanente difficoltà di distinguere la realtà dalla finzione (visto che spesso nessun adulto è presente per fare da mediatore e chiarificatore);
# la disumanizzazione orientata sul soggetto: di fronte a tanta violenza il bambino può acquisire una vera mancanza di empatia nella sofferenza altrui.