Aprilia RS Cube: differenze tra le versioni
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Nata sotto la supervisione del ''project leader'' [[Luigi Dall'Igna]],<ref>{{cita web|url=http://www.motocorse.com/news/motomondiale/3873_DallIgna_parla_dei_problemi_della_RS_Cube.php|titolo=Dall'Igna parla dei problemi della RS Cube|data=11 giugno 2003}}</ref> la RS Cube sfruttava appieno il regolamento della neonata classe MotoGP, che permetteva molta libertà in fase progettuale. La casa di Noale presentò un prototipo dotato di un [[motore in linea a tre cilindri]] e quattro tempi, una scelta derivata dai progressivi vantaggi regolamentari di peso concessi ai motori con minore frazionamento; di contro, le unità con maggiore frazionamento erano afflitte dal più alto peso minimo imposto. Al termine del suo sviluppo, il motore della RS Cube era considerato il più potente in quel momento, con un'erogazione di circa 240 [[cavallo vapore|CV]] (180 [[chilowatt|kW]]), quando la massima [[potenza (fisica)|potenza]] sviluppata in un test è stata di 260 CV (190 kW), poco prima di abbandonare il Motomondiale.<ref name="Gardin"/>
L'adozione di un insolito propulsore tricilindrico, di derivazione [[Cosworth]],<ref name="Gardin"/> fu una strada percorsa dalla sola Aprilia tra le case al debutto in MotoGP: una scelta fatta anche per staccarsi a livello d'immagine dalla filosofia progettuale delle rivali nipponiche, puntando su di un motore nel solco della tradizione sportiva europea.<ref name="Meloni">{{cita web|autore=Fabio Meloni|url=https://www.motociclismo.it/articoli/view/aprilia-rs-cube-avanzatissima-ma-mai-vincente-moto-55996|titolo=Aprilia RS Cube: avanzatissima ma mai vincente|data=21 agosto 2013}}</ref> Ciò portò il reparto corse di Noale a realizzare una motocicletta decisamente compatta e leggera, dagli ingombri molto simili a quelli di una vecchia ''mezzo litro''.
== Carriera agonistica ==
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