Francesco Borromini: differenze tra le versioni

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La morte non fu immediata, bensì sopraggiunse «alle dieci hore dell'alba»; in questo modo, Borromini ebbe il tempo di spiegare le ragioni del folle gesto, dettare le proprie disposizioni testamentarie, e ordinare di essere sepolto nello stesso sepolcro dell'amato Carlo Maderno, nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini.<ref name="rvjf" /> L'episodio della morte dell'artista è diventato oggetto del brano ''Morte di Borromini'' per voce recitante e orchestra (1988) di [[Salvatore Sciarrino]], eseguito per la prima volta presso il Teatro alla Scala di Milano, con l'orchestra del Teatro diretta da Riccardo Muti il 20 ottobre 1988.
 
Su l'Osservatore romano con data 10 gennaio 2018, Francesco Scoppola (L’eredità del figlio del ciabattino) afferma (http://www.osservatoreromano.va/it/news/leredita-del-figlio-del-ciabattino) che Borromini: "non morì affatto suicida, come troppo spesso si ripete, ma perdonando e salvando dalla pena capitale colui che, incaricato di accudirlo, lo aveva invece accoltellato nel corso di una lite (ormai da lungo tempo non dovremmo continuare ad ignorarlo: almeno dalla pubblicazione dei Ragguagli Borrominiani dell’Archivio di Stato di Roma)".Colui che lo accoltellò a morte, dopo una furiosa lite, fu - con ogni probabilità non un suo servo, ma Guarino Guarini, architetto piemontese, allievo del Borromini che lo perdonò accusandosi di suicidio per salvarlo dalla pena capitale.
 
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== Stile ==