Agamennone: differenze tra le versioni
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'''Agamennone''' ({{lang-grc|Ἀγαμέμνων}}, "molto determinato") è una delle figure più importanti della [[mitologia greca]]. Re dell'[[Argolide]] e capo supremo degli Achei nella guerra di Troia. Era figlio del re [[Atreo]] di [[Micene]] (o [[Argo (Grecia)|Argo]])<ref>Il mito è incerto riguardo alla collocazione della vicenda a Micene o ad Argo. Anche i poemi omerici danno informazioni contraddittorie in merito.</ref> e della regina [[Erope (figlia di Catreo)|Erope]], era il fratello di [[Menelao]] e cugino di [[Egisto]]. Divenne a sua volta re di Micene e sposò [[
== Origini ==
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=== Il ritorno a Micene ===
Durante il viaggio di ritorno Agamennone fu protetto da [[Era (mitologia)|Era]] (o [[Latona]]), moglie di [[Zeus]], che salvò la sua nave da una violenta tempesta, che invece aveva investito le navi dei principi greci e aveva spinto Menelao fino in [[Egitto]].<br>
Dopo il viaggio fortunoso, Agamennone sbarcò in patria. Portava con sé, come parte del bottino e come sua concubina, la principessa [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]], gemella di Paride e sacerdotessa di Apollo, che aveva il dono della preveggenza ma anche la maledizione divina di non essere mai creduta<ref>Igino,
''Fabulae'' 93</ref>. All'ingresso del palazzo ella ammonì il re di non entrare presagendo l'attentato, ancora una volta non fu creduta e il re non l'ascoltò.<br>
Secondo [[Pindaro]] e i tragici greci, Agamennone venne ucciso con un [[Labrys|lábrys (λάβρυς)]]<ref>Ascia bipenne, ossia a doppio taglio</ref>, mentre si trovava solo nel bagno. Su istigazione di Egisto, la moglie lo imbrigliò prima nella rete che gli aveva gettato addosso, poi lo colpì. Subito dopo,
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