Programma di Erfurt: differenze tra le versioni

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==Il programma==
La prima parte del testo, quella più teorica di inquadramento storico, era stata redatta da Kautsky, mentre quella pratica sui fini del partito era stata scritta da Bernstein<ref name=Salvadori>Massimo L. Salvadori, ''Kautsky e la rivoluzione socialista. 1880/1938'', Milano, Feltrinelli, 1976. pagg. 23-37</ref>.
 
Nella prima parte si ribadiva l'ineluttabilità della rivoluzione socialista, in quanto il capitalismo tendeva ad inasprire sempre più i conflitti sociali e perciò creava esso stesso le condizioni per la propria caduta<ref name=Salvadori/>.
Il programma dichiarava perciò imminente la morte del [[Capitalismo]] e affermaava la "necessità storica" della proprietà [[socialista]] dei [[mezzi di produzione]].
 
Nella seconda parte si chiariva che il Partito intendeva perseguire questi obiettivi attraverso la partecipazione politica legale piuttosto che attraverso l'attività rivoluzionaria. Poiché il Capitalismo per sua natura stava per crollare, lo scopo immediato dei [[socialismo|socialisti]] doveva essere il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori piuttosto che la [[rivoluzione]], che era inevitabile.
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Dopo la [[Rivoluzione d'Ottobre]] il Marxismo esposto ne ''La lotta di classe'' è stato ritenuto dai marxisti rivoluzionari come una versione semplificata, e contaminata di Positivismo, del marxismo ed è spesso chiamata "Marxismo volgare" o "Marxismo della [[Seconda Internazionale]]". Tuttavia ancora nel 1899 [[Lenin]] lodava il Programma di Erfurt e diceva di volerlo imitare<ref name=Salvadori/>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Kautsky Karl, ''Das Erfurter Programm'', Stoccarda, Dietz, 1920;
* Sassoon Donald, ''One Hundred Years of Socialism'', New York, The New Press, 1996.
 
== Note ==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==