Moda: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
rollback 8 mod |
Reintegrate e/o modificate alcune info, aggiunta fonte. |
||
Riga 232:
[[File:Catherine Spaak, 1968.jpg|thumb|[[Catherine Spaak]] nel 1968, in uno scatto di [[Angelo Frontoni]], con un [[costume da bagno]] che sia nella foggia sia nei colori segue le mode ''beat'' e psichedelica del decennio.]]
Gli anni sessanta, così irrequieti e provocatori, hanno radicalmente cambiato la morale e lo stile di vita in cui siamo tuttora radicati. Nonostante il benessere economico, gruppi sempre più folti di giovani, misero sotto critica la società patriarcale e dei consumi, proponendo nuovi modelli. Nel 1964 era scoppiata la Guerra del Vietnam, e le parole d'ordine dei gruppi giovanili furono ''amore e pace''. Intanto all'Università di Berkeley il disagio provocò le prime contestazioni studentesche. Nel 1968 in Europa scoppiava il ''Maggio francese'' La divisa dei contestatori era un rifiuto totale verso il mondo elitario della moda: eskimo, sciarpe, jeans sdruciti, maglioni sformati, scarpe da tennis.
In California un ristretto gruppo di giovani intellettuali, che saranno definiti la ''[[beat generation]]'' crearono una nuova filosofia di vita basata sulla ricerca della libertà anche attraverso esperienze dure come l'uso di droghe e allucinogeni. In Inghilterra lo stesso fenomeno fu diversamente interpretato: la [[musica beat]], rappresentata dai [[The Beatles]] e dai [[The Rolling Stones]], ebbe la capacità di aggregare milioni di teen ager, che copiarono i vestiti dei loro idoli preferiti. I Beatles indossavano pantaloni stretti e corti, giacchette striminzite, uniformi ottocentesche con spalline, stivaletti alla caviglia. Gli Stones, più arrabbiati, preferivano camicie e pantaloni di satin, collane e braccialetti, e si truccavano. Per entrambi i gruppi furono fondamentali i capelli lunghi e scompigliati, che da più di un secolo erano vietati agli uomini; colori sgargianti e lucidi sostituirono il grigio abito borghese.
Riga 247:
Nata dalle idee innovative che si diffusero alla fine degli anni sessanta, la moda degli anni settanta assunse la forma di un vero e proprio movimento. Gli Hippy indossarono camicioni larghi e lunghi, tuniche trasparenti, colori sgargianti, fiori giganti, monili di tutti i tipi ed indumenti esotici. I capelli si trasformarono sempre più in un groviglio di riccioli incolti. Questo ''look ''un po' straccione al di là della moda ufficiale diventò una vera e propria antimoda, simbolo di libertà.
Anche il movimento femminista di quegli anni si identificò con le gonne lunghe, gli abiti acquistati per pochi spiccioli ai mercatini dell'usato
[[Elio Fiorucci]] fu il primo che in Italia captò questo tipo di moda controcorrente fatta di stracci. Partito da un modesto negozio di pantofole ereditato dal padre, in pochi anni creò a Milano un grande emporio-bazaar. Intuì che il marchio poteva essere un elemento indispensabile per attirare l'attenzione dei giovani compratori, e inventò il suo: due angioletti vittoriani muniti di pesanti occhiali da sole. Il suo emporio era altresì un punto d'incontro, e vi si poteva trovare di tutto: abiti rifiniti male, [zatteroni] altissimi e pericolosi, felpe, jeans, ma anche gadgets molto colorati. A lui si deve l'introduzione del tessuto elasticizzato nella moda, che gli permise di inventare tute molto aderenti adatte alla disco-dance.
|