Protestantesimo: differenze tra le versioni

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* ''Sola Scriptura'': la Bibbia è l'unica autorità per il cristiano, in quanto viene ricevuta come se Dio parlasse in essa<ref>{{Cita|McGrath|p. 172|pensiero}}</ref>. L'autorità dei papi e dei concilii è subordinata a quella della Bibbia, anzi si misura sulla base della sua fedeltà alla Scrittura<ref>{{Cita|McGrath|p. 172-174|pensiero}}
Afferma Calvino, citato da McGrath: "La differenza tra noi e i papisti sta nel fatto che essi credono che la chiesa non possa essere la colonna e il fondamento della verità se essa non signoreggia la Parola di Dio. Ma noi, al contrario, afferiamo che, ''solo in quanto'' essa si inchina reverente dinanzi alla Parola di Dio, può preservarla e trasmetterla ad altri".</ref>. Tale principio si pone in forte contrasto con il ruolo della [[Tradizione#Religione|tradizione]] nella dottrina cattolica. Il concetto di "tradizione" viene ad assumere notevole importanza nel tardo Medioevo: se nella chiesa del II secolo, in risposta a varie controversie, in particolare allo [[gnosticismo]], si era delineata l'idea di un'interpretazione "legittima" delle Scritture, nel XIV e XV secolo la tradizione viene intesa come un'altra fonte di rivelazione, separata, che va ''aggiunta alla Scrittura''; la dottrina, dunque, si basa su una fonte scritta (la Bibbia) ed una non scritta (la tradizione)<ref>{{Cita|McGrath|p. 164-165|pensiero}}</ref>. Solo la corrente più radicale della Riforma ([[anabattismo]]) applicò in maniera assoluta il rigetto della tradizione; la maggior parte dei riformatori, temendo l'individualismo di una lettura del tutto personale della Bibbia, accettò la tradizione patristica e si limitò a criticare gli aspetti in cui la teologia e la prassi della chiesa cattolica contraddicevano o travalicavano la Scrittura<ref>{{Cita|McGrath|p. 174-176|pensiero}}</ref>. C'è da notare che vi sono alcune differenze tra il [[Canone della Bibbia|canone]] cattolico romano e quello delle bibbie protestanti: i [[libri deuterocanonici]], compresi nella [[Septuaginta]] ma non nel canone ebraico, non fanno parte del canone delle bibbie protestanti. Non c'è quindi solo una divergenza sul valore della Scrittura ma anche su ''cosa sia da considerare Scrittura''<ref>{{Cita|McGrath|p. 171|pensiero}}</ref>.
[[File:Lordsupper.jpg|thumb|upright=1.4|[[Santa Cena]] in una chiesa protestante]]
{{P|Non sono tanto le informazioni ad essere inesatte, ma la mancanza di fonti e la forma propagandistica richiedono una formulazione più adeguata.|cristianesimo|aprile 2013|sezione= * ''Soli Deo Gloria'': A Dio soltanto ed al Suo Cristo deve andare la gloria per la salvezza, per la fede, e per le opere buone eventualmente compiute. ''"Così parla il Signore: «Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il SIGNORE. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio», dice il Signore"'' ([[Geremia]] 9:23-24). Il ''Soli Deo gloria'' si contrappone così all'esagerata esaltazione di una qualsiasi creatura o prodotto umano, quale che sia la sua elevata condizione, che possa divenire oggetto d'idolatria. Non ci sono quindi "santi", autorità religiose o civili, ideologie o realizzazioni umane che possano vantare alcunché di per sé stesse, perché tutto ciò che hanno e sono deriva da Dio, al quale solo va rivolto il culto, la lode, le preghiere. A nessuno è consentito di "essere elevato alla gloria degli altari". Al riguardo del Cristo la Scrittura dice: ''"Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre"'' ([[Lettera ai Filippesi|Filippesi]] 2:9-11). }}