Internazionale Comunista: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Il Comintern sorse per iniziativa dei [[Bolscevismo|bolscevichi]] russi dopo illa fallimentodissoluzione della [[Seconda Internazionale]], causato dall'appoggio datodei ai propri governi daipartiti socialdemocratici tedeschi e francesi concesso ai propri governi in occasione della [[prima guerra mondiale]].<ref>{{cita|Spriano|p. 4}}.</ref><ref>{{cita|Mandel 1993|p. 38}}.</ref> Il [[I Congresso dell'Internazionale Comunista|I Congresso]] si tenne a [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel marzo 1919 con lo scopo di sostenere il governo sovietico, favorire la formazione di partiti comunisti in tutto il mondo e diffondere la rivoluzione a livello internazionale.<ref name=Wu170>{{cita|Wu et al.|p. 170}}.</ref><ref>{{cita|Spriano|pp. 20–23}}.</ref>
 
Con il [[II Congresso dell'Internazionale Comunista|II Congresso]] del luglio–agosto 1920 a cui presero parte delegazioni provenienti da 37 nazioni si tracciarono le basi e il programma dell'organizzazione, che ruotava attorno al nucleo della [[rivoluzione mondiale]]. Il Comintern fu fin dall'inizio egemonizzato dai [[Bolscevismo|bolshevichi]], come dimostra il fatto che la direzione dell'Internazionale fu affidata a un comitato esecutivo permanente con sede a Mosca.<ref>{{cita|Šubin, Taratorkin|p. 418}}.</ref> Fu inoltre caratterizzato dal netto rifiuto del [[riformismo]] [[Socialdemocrazia|socialdemocratico]] secondo un percorso evolutivo già iniziato nel primo Novecento con la divisione tra socialismo riformista e [[socialismo rivoluzionario]].<ref>{{cita|Spriano|pp. 20–22}}.</ref>
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Dopo che in Europa erano nati i partiti comunisti tramite scissione da quelli socialisti nel 1926 iniziò la stalinizzazione del Comintern grazie all'imposizione della teoria del [[Socialismo in un solo paese|socialismo in un solo Paese]], seguendo la quale il [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]] (PCUS) prendeva atto dell'isolamento dell'[[Unione Sovietica]] (URSS) rispetto al resto del mondo e abbandonava seppur non esplicitamente la lotta per estendere la rivoluzione comunista a tutto il mondo in favore dello sviluppo economico e sociale della sola URSS. In tale contesto si ebbe una netta contrapposizione tra lo [[stalinismo]] e la dottrina ad esso contrapposta, ovvero il [[trotskismo]].<ref>{{cita|Boffa 1990²|pp. 315–316}}.</ref><ref>{{cita|Šubin, Taratorkin|pp. 420–423}}.</ref>
 
A causa dei conflitti interni al gruppo dirigente del PCUS e alla subordinazione delle esigenze dei diversi partiti comunisti nazionali agli interessi dell'URRSURSS l'azione del Comintern andò progressivamente indebolendosi. Il 15 maggio [[1943]] il [[Comitato esecutivo dell'Internazionale Comunista]] propose lo scioglimento del Comintern tramite una risoluzione che proclamava il compimento della missione storica dell'organizzazione e certificava la raggiunta maturità del movimento comunista, che superava la necessità di una direzione centralizzata. Dietro la decisione, che divenne effettiva il successivo 10 giugno, vi era però soprattutto la volontà di [[Iosif Stalin]] di lanciare un segnale di moderazione agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] occidentali impegnati a fianco dell'Unione Sovietica nella [[seconda guerra mondiale]].<ref>{{cita|Claudín|pp. 22-26}}.</ref><ref>{{cita|Marcou|p. 13}}.</ref><ref>{{cita|Boffa 1990³|p. 179}}.</ref><ref>{{cita|Piccardo|pp. 90–94}}.</ref>
 
Da allora il PCUS tenne i rapporti con i partiti comunisti del resto del mondo tramite il [[Dipartimento internazionale del Comitato centrale del PCUS|Dipartimento internazionale]] del proprio [[Comitato Centrale del PCUS|Comitato centrale]]<ref>{{cita|Bezborodov, Eliseeva|p. 270}}.</ref> mentre tra il [[1947]] e il [[1956]] fu attiva una nuova organizzazione sovranazionale comunista, il [[Cominform]] (per esteso Ufficio d'informazione dei partiti comunisti e operai). Successivamente si sviluppò anche il sistema delle Conferenze internazionali dei partiti comunisti.<ref>{{cita|Šubin, Taratorkin|pp. 453–454}}.</ref>
 
== Le ventuno condizioni di ammissione ==