Uomo mellificato: differenze tra le versioni

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{{citazione| Secondo [Tao Jiucheng] nel suo [Chuogenglu], nelle [[Penisola araba|terre degli arabi]] ci sono uomini di 70 o 80 anni che sono disposti a dare il proprio corpo per salvare gli altri. (Il volontario) non prende più né cibo né bevande, fa il bagno e mangia un poco di miele, finché dopo un mese i suoi escrementi non sono altro che miele; poi segue la morte. I suoi compatrioti mettono il corpo a macerare in una bara di pietra piena di miele, con un'iscrizione che dà l'anno e il mese della sepoltura. Dopo un centinaio di anni i sigilli vengono rimossi e la confezione così formata è usata per il trattamento di ferite e fratture del corpo e degli arti - solo una piccola quantità presa internamente è necessaria per la cura. Anche se è scarso da quelle parti, la gente comune lo chiama "uomo mellificato", o, nel loro linguaggio straniero, "mu-nai-i". Non sono certo se la storia sia vera o meno. In ogni caso la cito in modo che possa essere presa in considerazione dagli eruditi.}}
 
Il miele, assunto come alimento esclusivo eha dalle proprietà lassative, causava eccessiva perdita di peso e quindi la morte del volontario; il suo corpo veniva quindi ricoperto di miele<ref name=SK/> che, povero d'acqua e ricco di sostanze antibiotiche, ne impediva la putrefazione.<ref>{{cita news|autore=Wahdan H.|titolo= Causes of the antimicrobial activity of honey|pubblicazione=Infection 26|data=1998|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://sci.waikato.ac.nz/about-us/school-of-science/biological-sciences|titolo=Biological Sciences|accesso=21 febbraio 2018|lingua=en}}</ref> Quando la bara veniva aperta il cadavere era ormai completamente macerato; la sostanza rimasta veniva quindi donata ai discendenti del defunto oppure raccolta in barattoli e venduta ad altissimi prezzi.<ref name=SK/>
[[File:Li Shizhen.jpg|thumb|Li Shizhen]]