Jean-Paul Sartre: differenze tra le versioni

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Negli ultimi anni assume come segretario personale il giovane Pierre Victor, noto anche come [[Benny Lévy]], che lo assistette durante gli ultimi tempi, e [[adozione|adotta]], già nel [[1964]], una giovane ventinovenne di famiglia [[ebreo|ebraica]], Arlette Elkaïm (poi nota come Arlette Elkaïm-Sartre), che era stata per tempo brevissimo una sua amante, per poi divenirne invece la figlia.<ref>{{cita web|url=http://www.franceculture.fr/emission-a-voix-nue-arlette-elkaim-sartre-15-2013-06-03|autore=|titolo=Arlette Elkaïm-Sartre|accesso=6 gennaio 2014}}</ref> Riceve i giornalisti nel suo appartamento, tra i suoi molti volumi posseduti (tra cui molti romanzi d'evasione, specie "[[Giallo (genere)|gialli]]")<ref name=frus/> e i suoi [[gatto|gatti]].<ref>[http://www.articoliinvendita.net/acquadellavita/gatti-e-scrittori/ ''Gatti e scrittori'']</ref>
 
Nel [[1974]] visitò nella [[carcere di Stammheim|prigione di [[Stammheim]]-[[Stoccarda]], in [[Germania Ovest]], il leader della [[Rote Armee Fraktion]] (gruppo tedesco dedito alla [[lotta armata]] marxista, in maniera analoga alle [[Brigate Rosse]] italiane e noto anche come "gruppo Baader-[[Ulrike Meinhof|Meinhof]]), [[Andreas Baader]], in prigione per [[terrorismo]] tramite alcuni attentati esplosivi e rapine di autofinanziamento; Sartre incontrò Baader durante uno [[sciopero della fame]] collettivo dei detenuti "politici", e criticò le dure condizioni di prigionia a lui imposte (Baader morirà misteriosamente - come altri membri del gruppo - in prigione nel [[1977]], suicida o, secondo altri, forse assassinato); benché disse poi alla televisione tedesca di non essere d'accordo con le idee e la prassi della RAF, il filosofo affermò di essere andato a visitarlo per ragioni [[umanitarismo|umanitarie]], e che Baader veniva torturato, tenendolo in un disumano isolamento contrario alle convenzioni sui [[diritti umani]].<ref>{{cita web|url=http://www.marxists.org/reference/archive/sartre/1974/baader.htm|autore=Jean-Paul Sartre|titolo=The Slow Death of Andreas Baader|accesso=6 gennaio 2014}}, 7 dicembre 1974, on line su Marxists.org.</ref> Chiese poi a Baader, senza successo, di chiudere la stagione del terrorismo, poiché la [[guerriglia]] e gli atti violenti potevano funzionare contro le [[dittatura militare|dittature militari]] del Sudamerica, ma non in [[Europa]].<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/02/04/sartre-disse-baader-basta-con-il.html ''E Sartre disse a Baader: "Basta con il terrorismo"'']</ref> Manifestò più volte la sua solidarietà al [[movimento del '77]], attivo in Italia, ad esempio nel caso del cosiddetto ''[[Processo 7 aprile]]''.
 
Nel [[1973]] aveva subito un grave [[ictus]], seguito da un'[[emorragia]] [[retina|retinica]] all'occhio sinistro, l'unico completamente sano. Anche se mantenne la visione periferica, non fu più in grado di leggere o scrivere nel modo in cui era abituato e fu costretto a dettare gli scritti o a registrarli. Oltre a questi seri problemi di vista, che alla fine degli anni '70 lo porteranno alla [[cecità]] quasi completa, soffre di perdita dell'udito dovuta all'invecchiamento e di disturbi respiratori; l'ictus gli lascia inoltre una parziale [[paralisi]] al volto e a un braccio, e difficoltà di camminata.<ref name=foglie/><ref name=late/><ref name=last>{{cita web|url=http://www.newcriterion.com/articles.cfm/The-last-days-of-Jean-Paul-Sartre-6523|autore=|titolo=The last days of Jean-Paul Sartre|accesso=6 gennaio 2014}}</ref> Tuttavia, il rifiuto, la rivolta, l'intransigenza si vedono sempre nelle azioni di Sartre, nonostante l'inizio di questo lungo periodo di decadenza fisica.<ref name=late/>