Rito funebre: differenze tra le versioni

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* in generale, la sepoltura cristiana era negata anche ai [[suicidio|suicidi]], [[peccato mortale]] grave al pari dell'[[omicidio]] (tradimento e morte di [[Giuda Iscariota]], e Parabola dei Dieci Talenti).
 
La negazione delle esequie è applicabile se prima della morte i defunti non danno alcun segno di pentimento.</br/>
Alla presenza dell'infermo (non a distanza), su sua richiesta o dei congiunti, il [[sacerdozio ministeriale|sacerdote]] amministra il settimo [[sacramento]] dell'[[Estrema Unzione]]. In casi eccezionali, esiste l'esercizio di un [[Uffici di Cristo|sacerdozio regale]] che ogni fedele cristiano riceve col Sacramento del [[Battesimo]] (o nella forma del [[Battesimo di Spirito Santo|Battesimo di Spirito Santo o fuoco]]). Diversamente dalla tradizione secolare, negli ultimi anni in alcuni casi viene sostituito con la comune [[benedizione apostolica]] dei fedeli. </br/>
In particolare dopo il [[Concilio Vaticano II]], [[L'eterno riposo]] è divenuta la più frequente preghiera cattolica per il culto dei morti.</br/>
Secondo il rito cattolico, la preghiera e la [[celebrazione eucaristica]] dei viventi possono operare il bene delle anime salvate, anche dopo la loro morte: mediante la [[Grazia (teologia)|grazia]], che attenua la pena e abbrevia la durata dell'[[espiazione]] delle anime in [[Purgatorio]]. Precedente di fede per questa pratica, sono la [[Discesa di Cristo agli inferi]], una sola volta prima dell'Ascesa al Padre, citata nei Vangeli; così come il secolare culto di [[Arcangelo Michele|san Michele Arcangelo]], terzo mediatore tra Dio e gli uomini dopo Gesù Cristo e Maria, che, forte della Sua premura e pietà paterna, viene pregato di discendere nel Purgatorio per liberare e portare con sè in Paradiso le anime nominate (singole, o anche tutte le anime) e quindi scelte dai fedeli come beneficiarie della preghiera.