Martiri di Otranto: differenze tra le versioni

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Nel massacro che ne seguì, tutti i maschi di oltre quindici anni furono uccisi, mentre le donne e i bambini furono ridotti in schiavitù. Secondo alcune ricostruzioni storiche, i morti furono in totale 12.000 e i ridotti in schiavitù 5.000, comprendendo anche le vittime dei territori della penisola salentina intorno alla città<ref>Paolo Ricciardi, ''Gli eroi della patria e i martiri della fede: Otranto 1480-1481'', Vol. 1, Editrice Salentina, 2009</ref>.
 
Vani furono i primi tentativi di riconquista, organizzati tra agosto e ottobre del 1480 da Re Ferdinando di Napoli, che richiamò alla guerra il figlio Alfonso d'Aragona e fece una flotta con l'aiuto del cugino (Ferdinando il Cattolico) e del Regno di Sicilia<ref>{{Cita pubblicazione|autore=G. Conte|anno=2014|titolo=Una flotta siciliana ad Otranto (1480)|rivista=Archivio Storico Pugliese|numero=LXVII|url=https://www.academia.edu/14526373/Una_flotta_siciliana_ad_Otranto_1480_}}</ref> (vi furono navi provenienti da varie parti d'Europa)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=G. Conte|titolo=Le istruzioni segrete del Ventimiglia|rivista=Itinerari di Ricerca Storica|volume=anno XXXII, 2018|numero=n. 2 nuova serie}}</ref>. Dopo tredici mesi Otranto venne riconquistata dagli [[Aragonesi]], guidati da [[Alfonso II di Napoli|Alfonso d'Aragona]], figlio del [[Re di Napoli]].
 
== Il racconto cattolico ==