Basilica di Santa Maria della Sanità: differenze tra le versioni

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La pianta circolare della chiesa rappresenta una delle prime affermazioni monumentali dell'architettura controriformata; essa è costituita da una [[croce greca]] e [[presbiterio]] rialzato, espediente questo ideato dal frate architetto per inglobare la preesistente basilica paleocristiana, permettendo quindi l'ingresso diretto alla catacomba.<ref name=Uff/> L'interno della basilica è vasto e privo di decorazioni policrome, plastiche o pittoriche alle pareti, seppur complesso nell'articolazione degli spazi: la croce greca infatti è a pianta circolare inscritta in un quadrato scandito da cinque navate di cui, la mediana, risulta essere più grande delle laterali. L'architettura interna dell'edificio inoltre si compone di 24 colonne portanti dell'intera struttura, di 12 cupolette totali che si innalzano sulle tre campate che si incrociano su ognuno dei 4 angoli del "quadrato" della chiesa, oltre che dalla grande cupola che si eleva in corrispondenza della crociera, ampia e luminosa grazie all'apertura di otto finestroni e anch'essa priva di qualsiasi decorazione interna.<ref name=T377/>
 
Il pavimento, prevalentemente in cotto; presenta in vari punti lapidi tombali e decorazioni in marmo, come all'ingresso, dov'è raffigurata una stella ad otto punte. Ai lati dell'ingresso in chiesa sono inoltre addossate alle prime colonne due acquasantiere di scuola [[Domenico Antonio Vaccaro|vaccariana]] realizzate in marmi policromi databili alla metà del Seicento e su cui sono scolpiti gli stemmi dell'[[Ordine dei Frati Predicatori|Ordine domenicano]]. Addossato ad una colonna sulla sinistra nella crociera è invece il monumentale [[pulpito]] in commesso marmoreo di [[Dionisio Lazzari]] del 1678 circa.<ref name=T377/> Alla destra della scalinata del presbiterio, a pavimento, si trova un [[organo positivo]] del [[XIX secolo]].
 
Una pregevole scala a tenaglia marmorea all'altezza dell'abside conduce alla parte presbiteriale della chiesa, sopraelevata rispetto alla navata.<ref name=T377/> Il presbiterio è dominato dall'altare maggiore in marmi policromi databile alla seconda metà del Settecento; sull'altare fu collocato inoltre il [[ciborio]] opera di oreficeria del converso domenicano frate Azaria, datato 1628. Nella parete di fondo del presbiterio vi sono l'[[organo a canne]], costruito da Pietro Petillo nel [[1940]], e la scultura della ''Madonna col Bambino'' del fiorentino [[Michelangelo Naccherino]], databile al primo decennio del Seicento e posta all'interno di una decorazione in stucco e cartapesta.<ref name=T377/> Lungo le pareti laterali, invece, ruota il bel coro ligneo realizzato tra il 1618 e il 1619 da [[Giovan Battista De Nubila]] e intagliato da [[Leonardo Bozzaotra]] e [[Michelangelo Cecere]].<ref name=T377/> Il catino absidale fu decorato con l<nowiki>'</nowiki>''Eterno Padre in gloria'' da [[Crescenzio Gamba]] alla metà del XVIII secolo.