Coda Chiazzata: differenze tra le versioni

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Traduzione South Dakota
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Nelle successive campagne militari fu Coda Chiazzata a guidare gli Sichangu e venne nominato capo supremo. Durante le trattative del [[1866]] presso Fort Laramie rappresentò e difese gli interessi del suo popolo. Sulla via verso il forte sua figlia morì e il rispetto e i riguardi tributatigli dai militari addolcirono il cuore del capo Sichangu (peraltro troppo realista per farsi illusioni). Il 29 aprile [[1868]] Coda Chiazzata fu il più prestigioso e autorevole fra i capi firmatari del nuovo Trattato di Laramie, che garantiva ai Teton Dakota il possesso eterno dei [[Black Hills]], ma dopo il massacro degli Cheyenne sulle rive del Washita River, con l'assassinio del capo Cheyenne Caldaia Nera, da parte del 7º Cavalleria di Custer sulle rive del fiume Washita il 27 novembre [[1868]], Coda Chiazzata riprese temporaneamente le armi.
 
Numerose furono le spedizioni di guerra condotte da Coda Chiazzata contro popolazioni tradizionalmente nemiche dei Lakota e, anche per questo, alleate dei bianchi, quali i Pawnee o anche gli Absaroke. Tuttavia, Coda Chiazzata riuscì a mantenere rapporti equilibrati coi bianchi, visitando diverse volte Washington e godendo del rispetto e della stima di molti alti ufficiali e funzionari civili governativi, al punto di essere contattato, nel gennaio 1872, dal gen. Philip Sheridan e dal ten. col. George A. Custer e omaggiato con 25 carri carichi di razioni da distribuire ai suoi Sichangu, per ospitare il granduca Alexis Romanov, fratello dello zar, accompagnandolo coi suoi guerrieri alla caccia ai bisonti (presenti anche Custer e una scorta militare di formazione, compreso un reparto di “Buffalo Soldiers”), con piena soddisfazione dell'ospite imperiale e del Governo statunitense.
 
Tuttavia, Coda Chiazzata riuscì a mantenere rapporti equilibrati coi bianchi, visitando diverse volte Washington e godendo del rispetto e della stima di molti alti ufficiali e funzionari civili governativi, al punto di essere contattato, nel gennaio 1872, dal gen. Philip Sheridan e dal ten. col. George A. Custer e omaggiato con 25 carri carichi di razioni da distribuire ai suoi Sichangu, per ospitare il granduca Alexis Romanov, fratello dello zar, accompagnandolo coi suoi guerrieri alla caccia ai bisonti (presenti anche Custer e una scorta militare di formazione, compreso un reparto di “Buffalo Soldiers”), con piena soddisfazione dell'ospite imperiale e del Governo statunitense.
Pur essendo guerriero non meno valoroso e fiero del coetaneo Nuvola Rossa, Coda Chiazzata aveva compreso prima del capo guerriero Oglala che la guerra contro i bianchi avrebbe portato alla distruzione del suo popolo e doveva, pertanto, essere intrapresa soltanto come extrema ratio a fronte di situazioni di estrema gravità; sviluppò, quindi, una tecnica di trattativa molto oculata, utilizzando la conoscenza della lingua inglese per evitare di affidarsi alla traduzione degli interpreti, e mirò a dimostrare flessibilità in merito alle questioni di scarsa importanza o di puntiglio, mantenendo rigorosa fermezza in ordine a quelle di sostanziale importanza, imparando ad avvalersi in sede di trattativa di strumenti propri dei bianchi.
 
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Inoltre i contrasti tra Coda Chiazzata e gli agenti governativi più recentemente inviati ad amministrare le riserve favorirono una convergenza di interessi tra costoro e la fazione Sichangu contraria a Coda Chiazzata e ambiziosa di sbarazzarsi di lui, e in particolare con Shunka Kangi ("[[Cane Corvo]]"), contrapposto al grande capo per invidia personale e per una vecchia faida familiare; la situazione fu probabilmente aggravata, paradossalmente, dalla resa di Toro Seduto il 19 luglio [[1881]], che, con l'ingombrante presenza del capo Hunkpapa, complicò la vita agli agenti indiani. Coda Chiazzata - che si batteva per un miglioramento delle condizioni di vita nelle riserve ed era riuscito per oltre un decennio a rintuzzare ogni manovra dei bianchi, imponendo la propria personalità contro le pretese degli agenti di volta in volta assegnatigli - e Nuvola Rossa si recarono nuovamente a Washington nel giugno 1881, nel tentativo di impedire il frazionamento delle terre delle riserve, ma, tornato nella riserva di Rosebud, Coda Chiazzata fu assassinato dal traditore Cane Corvo (che gli tese un agguato e gli sparò a tradimento), col pretesto di un contrasto derivante da questioni di donne, il 5 agosto [[1881]]; Nomkahpa ("Due Colpi"), uno dei più fedeli e prestigiosi luogotenenti di Coda Chiazzata e suo successore, tentò di evitare che dall'assassinio del grande capo degli Sichangu derivasse una sanguinosa faida all'interno del popolo e Cane Corvo se la cavò pagando un sostanzioso risarcimento alla famiglia di Coda Chiazzata e subendo un processo di fronte al tribunale di Deadwood, con una condanna capitale prontamente annullata dalla Corte Suprema dello Stato, riacquistando pertanto la libertà (con ciò potendo arguirsi la buona disposizione dei bianchi nei confronti suoi e della sua impresa).
 
Coda Chiazzata oggi riposa, con i suoi familiari, nel cimitero intitolato a suo nome, a [[Rosebud (Dakota del Sud)|Rosebud]], [[Dakota del Sud]], dove gli è stato eretto un monumento in sua memoria.
 
== Bibliografia ==