Battaglia del Raxa: differenze tra le versioni

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La '''Battagliabattaglia del Raxa''' fu una battaglia combattuta sul fiume omonimo (attuale [[Recknitz]]) nel [[955]] d.C. fra le truppe germaniche comandate da [[Ottone I di Sassonia]] e una coalizione formata da [[Obodriti]], [[Veleti]] e altre tribù slave comandate dai [[samtherrscher]] obodriti [[Stoignew]] e suo fratello [[Nakon]].
 
La battaglia si concluse con la vittoria delle truppe germaniche e l'uccisione del capo obodrita Stoignew e costituì una tappa fondamentale nella cristianizzazione dei popoli slavi.
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Nell'estate del 955 Ottone intervenne con il suo esercito in [[Baviera]] che era stata invasa dai [[Magiari]] che avevano posto l'assedio di [[Augusta (Germania)|Augusta]] lungo il fiume [[Lech]]. Pur numericamente superiori, i Magiari vennero pesantemente sconfitti il 10 agosto nella [[Battaglia di Lechfeld]] sul pianoro omonimo.<ref>{{cita|Bachrach|''Op. citata'', pag. 56}}</ref>
 
Agli inizi del 955 il duca sassone [[Wichmann il Giovane]], insieme al fratello [[Ecberto di Ambergau]], da sempre oppositori di Ottone, si ribellarono contro lo zio [[Hermann Billung]], al tempo Viceducaviceduca di [[ducato di Sassonia|Sassonia]] e margravio della [[Marca dei Billunghi]] nonché fedele alleato di Ottone. Ai primi di marzo Wichmann e suo fratello entrarono in Sassonia e saccheggiarono varie città dell'[[Angria]]. Fra marzo e aprile Hermann Billung tentò di contrastare i fratelli ribelli, ma senza successo. Essi infatti avevano trovato sostegno e alleanza nei popoli slavi a nord dell'[[Elba (fiume)|Elba]], [[Abodriti]], [[Veleti]] e altri, che erano stati conquistati da Ottone.<ref name= Duckett78>{{cita|Duckett| ''Op. citata'', pag. 78}}</ref>
 
All'indomani della notizia della schiacciante vittoria di Ottone con i magiari, gli slavi cercarono di trattare con questo promettendo tributi e pace, a patto che le terre da loro invase restassero loro assegnate. Ottone non accettò la proposta, chiedendo invece il pagamento dei danni arrecati e la sottomissione. Al rifiuto di queste richieste Ottone condusse il suo esercito a nord effettuando varie incursioni nei territori dei ribelli.<ref name= Duckett78/> Dopo una marcia di circa 300 chilometri, il 15 ottobre, ad un guado del fiume [[Recknitz]] presso la moderna città di [[Ribnitz-Damgarten]], l'esercito di Ottone si trovò la strada sbarrata da un imponente esercito di Obodriti e loro alleati, guidato dai due principi fratelli [[Stoignew]] e [[Nakon]].<ref>{{cita|Bachrach|''Op. citata'', pag. 57-58}}</ref>