Operazione Barbarossa: differenze tra le versioni

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Il dilagare dell'esercito tedesco portò anche in Unione Sovietica le persecuzioni contro la popolazione ebraica già iniziate in Polonia; la divisione di fanteria [[SS]] "[[3. SS-Panzerdivision "Totenkopf"|Totenkopf]]", comandata dal ''[[gruppenführer]]'' [[Theodor Eicke]], che seguiva il IV gruppo corazzato si rese responsabile dei primi massacri: immediatamente dopo l'occupazione della Lituania le SS, con l'aiuto di una milizia locale formata per lo più da forzati fatti uscire dalle prigioni, linciarono centinaia di ebrei per le strade suscitando lo sgomento, ed in rari casi anche le proteste, degli ufficiali presenti<ref>Il sergente delle SS Felix Landau così descrisse la scena: "centinaia di ebrei con le facce macchiate di sangue, fori di proiettile in testa, arti spezzati, occhi strappati dalle orbite, corrono davanti a noi; i soldati davanti alla prigione picchiano la folla; grondanti di sangue gli ebrei crollano gli uni sugli altri strillando come maiali al macello". Cfr. {{Cita|AA.VV. 1993 (Macchina di morte)|p. 74|AAVVMacchina1993}}.</ref>.
 
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-209-0076-02, Russland, Georg-Hans Reinhardt, Walter Krüger.jpg|thumb|Il generale [[Georg-Hans Reinhardt]] (al centro con gli occhiali), comandante del XLI ''Panzerkorps'', a colloquio con il generale [[Walter Krüger (militare 1892)|Walter Krüger]], comandante della ''[[1. Panzer-Division (Wehrmacht)|1. Panzer-Division]]'']]
 
Il 10 luglio il IV gruppo corazzato attaccò: il LVI corpo d'armata doveva puntare verso [[Velikij Novgorod|Novgorod]], interrompendo la linea di collegamento Leningrado-Mosca, protetto sul fianco dal XLI corpo d'armata motorizzato; l'avanzata fu rallentata dal terreno paludoso e da una strenua resistenza ma il generale Hoepner, aggirando le fortificazioni di fronte alla città di [[Luga]], riuscì il 14 luglio a conquistare Porechje, catturando intatti, nonostante un precipitoso tentativo di contrattacco con forze racimolate in tutta fretta<ref>Tra le forze fatte affluire ci furono anche gli allievi ufficiali dell'accademia di Leningrado. Cfr. {{Cita|Carell 1963|p. 270|Carell1963}}.</ref>, i due ponti sul [[Luga (fiume)|fiume Luga]], consolidandovi solide teste di ponte ed aprendo di fatto la strada per Leningrado distante ormai solo 115 chilometri. La situazione si presentava molto favorevole per il XLI corpo ma l'OKH gli impose di fermarsi e di attestarsi sulle teste di ponte sul Luga; tale ordine era giustificato dalla scelta di Hitler di attaccare Leningrado da sud-est con una manovra di aggiramento, giudicando le truppe del generale Reinhardt troppo deboli per un attacco frontale, e quindi era necessario attendere l'avanzata da sud della 16ª armata. Il comandante dell'Heeresgruppe Nord, il feldmaresciallo [[Wilhelm Ritter von Leeb]], non si oppose a questo ordine e, nonostante le reiterate proteste di Reinhardt, per tre settimane le truppe tedesche non poterono riprendere l'offensiva, permettendo ai sovietici di riorganizzare le difese e di contrattaccare.
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Dopo la chiusura delle due sacche furono definiti i piani successivi: a nord la 9ª armata e la 3ª armata corazzata<ref>Al II ed al III gruppo corazzato fu mutato il nome in "armate corazzate".</ref>, avrebbero dovuto dirigersi verso Ržev e [[Tver'|Kalinin]] per congiungersi con il IV gruppo corazzato, la 4ª armata avrebbe dovuto seguire la direttrice Možajsk-Mosca, puntando direttamente sulla capitale, la 2ª armata di fanteria avrebbe continuato a colmare lo spazio tra il settore nord e quello sud ed infine la 2ª armata corazzata avrebbe conquistato Tula e [[Kolomna]] per isolare la città da sud. Contemporaneamente, nel comando sovietico, avvennero significativi cambi di vertici: il 10 ottobre il generale [[Georgij Konstantinovič Žukov]] assunse il comando del fronte occidentale sovietico in sostituzione del generale Tymošenko inviato sul fronte sud, come suo capo di stato maggiore fu nominato il generale [[Vasilij Danilovič Sokolovskij]] e, come capo politico, il futuro [[premier dell'Unione Sovietica]] [[Nikolaj Aleksandrovič Bulganin]].
 
Nel settore nord il 13 ed il 14 ottobre furono conquistate [[Kaluga]] e Kalinin dalla 1ª divisione corazzata, comandata dal generale [[Walter Krüger]], punta avanzata della 3ª armata corazzata alle dipendenze del generale [[Georg-Hans Reinhardt]]<ref>Georg-Hans Reinhardt e il generale Ferdinand Schaal sostituirono al comando, rispettivamente del III Gruppo corazzato e del LVI corpo d'armata motorizzato, il generale Hermann Hoth e il generale Erich von Manstein, inviati sul fronte sud per la conquista della Crimea.</ref>, mentre a sud, il IV gruppo corazzato avanzò verso Borodino e Možajsk, scontrandosi per la prima volta con rinforzi provenienti dalla [[Siberia]], precisamente con la 32ª divisione di fanteria siberiana, equipaggiata con tenute invernali di cui i tedeschi non disponevano, e questa unità fu solo la prima che Stalin spostò dalla difesa dell'oriente, dopo essere venuto a conoscenza, informato dalla spia Richard Sorge, dell'intenzione del Giappone di attaccare gli Stati Uniti e quindi di essere stato parzialmente sollevato dal timore dell'apertura di un secondo fronte ad est<ref>Le unità trasferite da est facevano parte del dispositivo difensivo orientale, posizionato a guardia della linea che partiva da Vladivostok ed arrivava fino alla Mongolia esterna; tale dispositivo, che avrebbe dovuto fronteggiare un eventuale attacco proveniente dall'armata giapponese del Kuantung, comprendeva 25 divisioni di fanteria e 9 brigate corazzate, al comando del generale [[Josif Rodionovyč Apanasenko]].</ref>, ma il 19 ottobre la 10ª divisione corazzata e la divisione SS ''Das Reich'', comandata dal ''brigadeführer'' [[Wilhelm Bittrich]]<ref>Wilhelm Bittrich sostituì il 14 ottobre, al comando della divisione SS ''Das Reich'', il brigadeführer Paul Hausser.</ref>, si congiunsero superando la [[Moscova]] e lo stesso giorno cadde Možajsk, distante meno di 100 chilometri dalla capitale.
 
===== Le disposizioni per la difesa di Mosca ed il blocco delle operazioni: 19-29 ottobre =====