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Intorno al 1240, a seguito delle vicende che portarono al consolidamento del potere imperiale di [[Federico II di Svevia|Federico II]] in [[Toscana]], il vescovo lunense [[Guglielmo (vescovo di Luni)|Guglielmo]] fu costretto all'esilio nella [[guelfi e ghibellini|guelfa]] [[Lucca]] ed al suo posto prese il potere un vicario imperiale, il marchese [[Oberto II Pallavicino]]. Quest'ultimo, con l'aiuto delle forze [[guelfi e ghibellini|ghibelline]] dei [[Malaspina]] e dei [[pisa]]ni, conquistò il borgo di [[Lerici]] nel [[1241]].
 
Dopo la morte di Federico II il vescovo Guglielmo fece ritorno alla sua sede, trovandovi però un altro più temibile avversario: [[Nicolò Fieschi]]. Il potente [[Genova|genovese]], nipote di [[papa Innocenzo IV]], incominciòcominciò ad annettere le contee dei vassalli vescovili ed il suo potere, con capitale a [[La Spezia]], si estese ben presto da [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] fino ad arrivare alla [[val di Magra]]. Ma nel 1270, con la presa del potere della parte ghibellina nella [[Repubblica genovese]], cambiò il corso delle cose e il [[Fieschi]] dovette cedere le terre in suo possesso proprio alla repubblica marinara, la quale si andava rafforzando nell'intero circondario lunigianese<ref name="Comunestoria"/>.
 
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