Antonio Brignole Sale: differenze tra le versioni

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Fermamente contrario alla cessione della [[contea di Nizza]] e della [[Savoia (regione storica)|Savoia]] alla Francia ([[1860]]) e al trasferimento della sede della Reale Marina da Genova a [[La Spezia]], i suoi duelli con [[Cavour]] divennero proverbiali. Lasciò ogni incarico politico nel [[1861]] quando, dopo l'[[unità d'Italia]], il governo sabaudo protese verso un crescente [[anticlericalismo]] che per lui, fervente cattolico, era parso eccessivo e pertanto si dedicò ancora più assiduamente alle opere assistenziali nella città di Genova. Divenne in questo periodo primo presidente e fondatore del Conservatorio di San Girolamo della Carità di [[Genova]] e Socio promotore dell'Accademia delle belle arti di Genova, oltre che Presidente degli Ospedali di Genova, guadagnandosi la fama di filantropo e benefattore.
 
Nel [[1855]], Antonio fondò a Genova il seminario Negroni Brignole Sale (dai cognomi dei coniugi fondatori), dal quale uscirono numerosi illustri uomini di Chiesa<ref>[http://famvin.org/it/files/2008/10/Padre-Durando-e-il-seminario-di-Genova.pdf Documento del [[Seminario di Genova]].]</ref>. Ciò fu l'opera che desiderò creare per tutta la sua esistenza, dando seguito, secoli dopo, al voto fatto da [[Cristoforo Colombo]] nel proprio testamento: dotare la sua patria di un seminario. L'esecutore testamentario del grande esploratore fu a suo tempo [[Niccolò Brignole]], notaio, ambasciatore e giurista, nonché antenato dei Brignole Sale.
 
Come riportato da [[Lorenzo Molossi]] nella sua pubblicazione ''Inchiesta sulla Lunigiana parmense'' del [[1852]], il marchese Antonio Brignole Sale era risultato essere in quell'anno il primo contribuente fondiario della Provincia parmense - lunigianese, per i propri possedimenti nel Comune di Mulazzo<ref>In quel comune ricadono i terreni dell'ex [[Marchesato di Groppoli]], che i [[Brignole (famiglia)|Brignole Sale]] mantennero fin dal [[1606]], gran parte dei quali ancora in mano al marchese Antonio, ultimo rappresentante della sua famiglia.</ref><ref>''Antonio Brignole Sale con una imposta pagata pari a 3.544,02 Lire Nuove parmensi, seguito da Giuseppe Buglia con una imposta pagata pari a 3.342,27 Lire nuove Parmensi e da Pietro Ferrari con una imposta pagata pari a 2.429.27 Lire nuove parmensi, entrambi questi ultimi di Filattiera.'' Lorenzo Molossi, ''Inchiesta sulla Lunigiana parmense'', 1852, pubblicato nel 2013 dalla casa editrice Mattioli 1885.</ref>.