Basilica di San Petronio: differenze tra le versioni

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→‎La meridiana di Cassini: Obliquità dell'eclittica: rimossa l'ipotesi erronea di costante diminuzione; sostituita col risultato di simulazioni moderne (oscillazione quasi-periodica).
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Sia per le dimensioni che per l'elevata accuratezza costruttiva, la meridiana rese possibile di effettuare nuove importanti misure sulla [[Rifrazione atmosferica|rifrazione]], cioè sulla deviazione che subisce la luce di un astro attraversando l'atmosfera e che lo fa apparire più alto sopra l'orizzonte di quanto non sia. Inoltre Cassini riuscì a calcolare, con una precisione mai raggiunta prima, alcune grandezze astronomiche fondamentali come l'obliquità dell'[[eclittica]] (che egli determinò in 23°29ʹ15ʺ, di soli 22ʺ superiore a quella reale), la durata dell'[[anno tropico]], la posizione di [[equinozi]] e [[solstizi]].
 
Nel 1736 [[Eustachio Manfredi]], analizzando ottant'anni di osservazioni eseguite mediante la meridiana, dimostrò come diminuisse di meno di un secondo all'annoche l'obliquità dell'eclittica, ilnon circoloè descritto apparentemente in cielo dal Sole nel corso di un annocostante, e chene corrispondevalutò in realtà al piano dell'orbita terrestre intorno al Sole. Questala diminuzione dell'obliquità consiste in unpoco raddrizzamento dell'assemeno di rotazioneun terrestresecondo rispettod'arco alall'anno piano(solo in cuiepoca lamoderna Terrasi orbitaè intorno al Sole: gli astronomiscoperto che osservaronol'obliquità conoscilla latra grande22.2° meridianae di24.4 Sancon Petronio ebbero l'onoreperiodo di avercirca rivelato41.000 eanni).<ref>Berger, misuratoA.L. per(1976). primi"Obliquity unand processoPrecession che,for sethe restasseLast inalterato,5000000 abolirebbeYears". leAstronomy stagioniand inAstrophysics. meno51 di(1): 2000 secoli.127–135</ref>
 
Cassini battezzò la meridiana "[[eliometro]]" e se ne servì per misurare il diametro del Sole, ottenendo probabilmente la prima verifica sperimentale della seconda legge di [[Giovanni Keplero|Keplero]], che sostiene che la Terra ha una velocità maggiore quando è più vicina al Sole e si muove più lentamente quando è più lontana o, più precisamente, che la linea che congiunge il pianeta al Sole descrive aree uguali in intervalli di tempo uguali. Per deciderlo bisognava osservare se il diametro del Sole diminuisse nello stesso modo in cui diminuiva la sua velocità, il che avrebbe voluto dire che certamente la diminuzione di velocità era solo apparente. Riuscì a determinare le variazioni del diametro solare, con la precisione di circa un minuto d'arco, misurando le dimensioni dell'immagine proiettata sul pavimento della chiesa: da 168&nbsp;×&nbsp;64&nbsp;cm d'inverno a 26&nbsp;cm di diametro d'estate. Si dimostrò, così, che il diametro apparente del Sole diminuiva man mano che aumentava la distanza dalla Terra, ma non diminuiva, tuttavia, nello stesso modo con cui diminuiva la sua velocità. Questo significava che la disuniformità apparente del moto solare corrispondeva ad una disuniformità reale.