Francesco II delle Due Sicilie: differenze tra le versioni
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=== L'esilio ===
Giunto a Roma, Francesco II fu prima ospitato al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] dal [[papa Pio IX]] per passare poi a [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]], di proprietà dei Borbone, perché ereditato dalla sua ava Elisabetta. Rimase a [[Roma]] fino al [[1870]].<ref>{{cita libro | nome= Marianna| cognome= Borea| titolo= L'Italia che non si fece| anno= 2013| editore= Armando| città= Roma}}. Pag. 265.</ref> Durante questo periodo compì alcuni tentativi di organizzare una resistenza armata nell'ex Regno. Il suo matrimonio rimase non consumato per molti anni, e ciò era dovuto al fatto che il Re soffriva di [[fimosi]]. La timidezza e il fanatismo religioso di Francesco avevano anche impedito alla coppia di sviluppare qualsiasi tipo di intimità fisica. {{Senza fonte|Mentre era in esilio a Roma, Maria Sofia si innamorò di un ufficiale della guardia pontificia, Armand de Lawayss}}, rimanendo incinta. {{Senza fonte|Si ritirò a casa dei genitori a Possenhofen, dove un consiglio di famiglia decise che doveva partorire in segreto per evitare lo scandalo. Il 24 novembre 1862 Maria Sofia avrebbe dato alla luce una bambina, [[Daisy de Lawayss]], che fu affidata alla famiglia di Lawayss a Bruxelles}}<ref>{{cita web|url=http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_150ANNI/PIR_150ANNISITO/PIR_Schede/PIR_Unmosaicodiattori/PIR_Biografie/PIR_MariaSofiadiWittelbasch|titolo=Maria Sofia di WITTELSBACH}}</ref>.
Dopo la definitiva partenza da Roma Francesco II si stabilì con la moglie a [[Parigi]]. Risiedette stabilmente nella capitale francese, da dove si allontanò solo per brevi viaggi, in [[Austria]] e in [[Baviera]], presso i parenti della moglie. Visse privatamente, senza grandi mezzi economici, perché Garibaldi aveva confiscato tutti i beni dei Borbone, e il Governo italiano ne propose la restituzione a Francesco II, ma solo al patto di rinunciare ad ogni pretesa sul trono del Regno delle Due Sicilie, cosa che egli non accettò mai, rispondendo sdegnato: "Il mio onore non è in vendita".
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Anche dopo la morte di Francesco II la Regina Maria Sofia sperava ancora nella restaurazione del Regno delle Due Sicilie, e frequentò anche socialisti ed esuli anarchici. Più di una fonte la vuole infatti, più o meno fantasiosamente, ispiratrice degli attentatori [[Giovanni Passannante|Passannante]] e [[Gaetano Bresci|Bresci]]. Morì il 18 gennaio [[1925]] a [[Monaco di Baviera|Monaco]].
Le spoglie di Francesco II, di Maria Sofia e della loro figlia Maria Cristina
== I soprannomi ==
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