Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo: differenze tra le versioni

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La '''Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo''' è l'organo del [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale]] che si occupa di definire gli obiettivi, la priorità e gli indirizzi strategici degli interventi di cooperazione allo sviluppo<ref>[https://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2018/04/03/news/aics-192868042/ repubblica.it]</ref>, di valutarne gli impatti e di verificare il raggiungimento degli scopi prefissati.
 
Inoltre, rappresenta l'Italia nelle sedi internazionali deputate alle politiche di cooperazione, sovrintende all'erogazione di contributi statali alle [[Organizzazione non governativa|ONG]] ed agli interventi di emergenza umanitaria.
 
== Storia ==
La Direzione generale viene istituita dall'articolo 10 della Legge 49/87 che riunificava in un unico soggetto le attività svolte dal "Dipartimento per la cooperazione allo sviluppo", nato nel [[1979]], e dal "Fondo aiuti italiani", costituito nel [[1985]] con una dote di 1900 miliardi di lire allo scopo di assicurare "la sopravvivenza di almeno tre milioni di persone minacciate dalla fame, dalla denutrizione, dal sottosviluppo" nell'[[Africa subsahariana]].
 
Nel [[1994]] è stata istituita una [[commissione parlamentare d'inchiesta]] sull'attuazione della politica di cooperazione con i paesi in via di sviluppo (legge 17 gennaio 1994, n. 46, prorogata dalla legge 6 novembre 1995, n. 465), a seguito di episodi di mala gestio, arrivando a coniare il neologismo ''malacooperazione'', riconosciuto dalla [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Treccani]]<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/malacooperazione_%28Neologismi%29/ treccani.it]</ref>, con sperpero di fondi pubblici (tuttavia, per dovere di cronaca, va detto che '''tutte le inchieste giudiziarie si sono sempre concluse con archiviazioni ed assoluzioni a carico degli imputati''')<ref>[http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00001069.pdf senato.it]</ref><ref>[http://wai.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/022bis/001ter/pdf019.pdf camera.it]</ref><ref>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/01/23/aiuti-al-bangladesh-farnesina-sotto-tiro.html repubblica.it]</ref><ref>Economia e politica estera in Italia. L'evoluzione negli anni Novanta, Fabio Fossati, Franco Angeli</ref><ref>Le ambiguità degli aiuti umanitari: indagine critica sul terzo settore, Giulio Marcon, Feltrinelli</ref>. Essa aveva il compito di accertare le modalità di gestione dei fondi pubblici destinati alla cooperazione e allo sviluppo, di indicare in una relazione presentata alle Camere le possibili modifiche legislative e regolamentari per una corretta gestione e un più efficace controllo nell'uso dei fondi per la cooperazione e lo sviluppo, e di accertare altresì i criteri e le modalità di intervento degli organismi finanziari operanti nell'ambito della cooperazione e lo sviluppo. La Commissione, composta da venti senatori e venti deputati, è stata presieduta dal senatore Carmine Mensorio, dimessosi il 27 luglio 1995, e successivamente dall'onorevole Fiorello Provera, eletto il 13 settembre 1995<ref>[http://archivio.camera.it/patrimonio/archivi_del_periodo_repubblicano_1948_2008/guida:ITCD_00300_00002_00014 Commissione sull'attuazione della politica di cooperazione con i paesi in via di sviluppo 1994 - 1996 / Commissioni parlamentari d'inchiesta / Archivi del periodo repubblicano...<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
===La riforma del 2014===
 
=== La riforma del 2014 ===
Dal [[1987]] al [[2014]], il Ministero ha gestito tutte le fasi degli interventi di cooperazione allo sviluppo, dalla definizione delle politiche alla loro esecuzione.
 
Con al Legge 125/2014 la Cooperazione Italiana allo sviluppo è stata profondamente riformata: l'attuazione tecnico operativa degli interventi è stata demandata in via esclusiva alla neonata [[Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo]], alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
 
Sono rimaste alla DGCS tutte le attività relative alla definizione degli obiettivi strategici della cooperazione, stabilendo la priorità degli interventi e partecipando al Comitato Congiunto, organo presieduto dal Ministero degli Affari Esteri e che autorizza gli interventi di cooperazione superiori a 2 milioni di euro; inoltre, emana le direttive all'AICS su cui esercita vigilanza, indirizzo e valutazione, rappresenta l'Italia a livello politico nelle sedi internazionali, coordina le azioni dei soggetti italiani attivi nel settore, gestisce i rapporti con le [[Organizzazione non governativa|ONG]] e i contributi statali a loro concessi.
 
== Struttura ==
* Ufficio I - Politiche di cooperazione allo sviluppo nell’ambito dell’Unione Europea
* Ufficio II - Indirizzo e programmazione della cooperazione allo sviluppo
* Ufficio III - Valutazione degli interventi e vigilanza sull’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
* Ufficio IV - Politiche di cooperazione allo sviluppo in Africa
* Ufficio V - Politiche di cooperazione allo sviluppo in Medio Oriente, Europa, Asia e America Latina
* Ufficio VI - Interventi di emergenza e questioni umanitarie
* Unità per la Strategia, i processi globali e le organizzazioni internazionali
 
== Note ==
<references />
 
==Fonti Bibliografia ==
* [https://www.esteri.it/mae/it/ministero/struttura/dgcoopsviluppo/ esteri.it]
* {{cita web|http://www.ufficioeuropa.provincia.lodi.it/cooperazione/introduzione.html|ufficioeuropa.provincia.lodi.it}}
* Legge 125/2014
* [http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/014/005v02/00000012.pdf camera.it]
 
== Voci correlate ==