Edoardo VII del Regno Unito: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
eliminiamo un po' di redirect
Nessun oggetto della modifica
Riga 47:
Contribuì a riavvicinare il [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]] agli [[Stati Uniti]], alla [[Impero russo|Russia]], all'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] e alla [[Spagna]]. Assunse anche delle iniziative di politica internazionale autonome e, coadiuvato dal ministro degli Esteri [[Henry Petty-Fitzmaurice, V marchese di Lansdowne|Lansdowne]], concorse in modo decisivo alla stipula dell'''[[Entente cordiale]]'' con la [[Terza repubblica francese|Francia]] (1904).
 
Mantenne più che buoni i rapporti con gli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]], ma nel [[1908]] contestò apertamente la decisione austriaca di annettersi la [[Bosnia ed Erzegovina]] ([[Crisi bosniaca]]). Fece di tutto per conciliare le misure politiche contro il riarmo tedesco e conservare buoni i rapporti con il nipote, l'imperatore di Germania [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]].
 
Per le sue capacità diplomatiche fu soprannominato ''Peacemaker'' (in italiano: il “Pacificatore”). Per le sue parentele con diversi monarchi d'Europa, per cui risultava zio (naturale o acquisito) dello zar [[Nicola II di Russia]], del kaiser [[Guglielmo II di Germania]] e di re [[Alfonso XIII di Spagna]], fu soprannominato ''Uncle of Europe'' (in italiano: lo “zio“Zio d'Europa”).
 
== La famiglia e la gioventù (fino al 1863) ==
[[File:Alfie-and-Bertie.jpg|thumb|left|upright=0.7|Edoardo, a destra, e il fratello [[Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alfred]] nel 1855.]]
Edoardo nacque il 9 novembre [[1841]] a [[Londra]], a [[Buckingham Palace]]<ref>''Almanach de Gotha 1899'', Justus Perthes, Gotha, 1898, p. 43.</ref>. Sua madre era la [[regina Vittoria]], l'unica figlia del principe [[Edoardo Augusto]], e nipote del re [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III]]. Suo padre era il principe [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]], cugino di primo grado e consorte di Vittoria. La coppia aveva già avuto una figlia, [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria Adelaide]].
 
Il neonato fu battezzato Alberto Edoardo nella [[Saint George's Chapel|Cappella di San Giorgio]] del [[Castello di Windsor]], il 25 gennaio [[1842]]. A testimonianza delle origini germaniche sia del padre sia della madre, quattro dei sei fra padrini e madrine erano tedeschi, fra cui re [[Federico Guglielmo IV di Prussia]]; i rimanenti due erano inglesi, benché appartenenti alla casata degli [[Hannover (casato)|Hannover]]<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 17-19.</ref>.
Riga 62:
 
=== I primi viaggi in Europa ===
[[File:L'Opéra-visite de la reine Victoria 1855.jpg|upright=1.2|thumb|Il ballo di corte al teatro di Versailles in onore della regina Vittoria, al quale partecipò anche il tredicenne Edoardo nel 1855.]]
 
L'infanzia di Edoardo fu probabilmente grigia. I pochi momenti luminosi incominciarono durante l'adolescenza e vennero dall'estero. La prima delle esperienze di questo genere fu la settimana che egli trascorse tra il 20 e il 27 agosto 1855, all'età cioè di quasi 14 anni, a [[Parigi]]. La regina Vittoria e il suo erede furono festeggiatissimi, grazie anche all'alleanza con [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] appena conclusa e alla comune partecipazione contro la [[Impero russo|Russia]] nella [[guerra di Crimea]]. Edoardo intervenne al ballo di corte a [[Reggia di Versailles|Versailles]], rese omaggio alla tomba di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e partecipò a una battuta di caccia al cervo nella foresta di [[Saint-Germain-en-Laye|Saint-Germain]]. Ne riportò un ricordo sicuramente molto piacevole<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 25-27.</ref>.
Riga 71:
 
=== Il viaggio in America del nord ===
[[File:William Powell Frith - The Marriage of the Prince of Wales, 10 March 1863.JPG|thumb|upright=1.2|left|Il matrimonio di Edoardo con [[Alessandra di Danimarca]] celebrato il 10 marzo 1863 nella cappella di San Giorgio del castello di Windsor.<ref>Dipinto di William Powell Frith (1819-1909).</ref>]]
[[File:Prince of Wales Edward (1841-1910).jpg|thumb|upright|Il giovane Edoardo in divisa da Ussaro]]
 
Riga 82:
Nel [[1861]] Edoardo fu mandato per dieci settimane al campo militare di Curragh, nella [[contea di Kildare]] (Irlanda), affinché allargasse le sue conoscenze in campo militare. In questa occasione ebbe una fugace relazione con un'attrice dublinese, Nellie Clifden. La notizia trapelò e fece scandalo a corte, soprattutto nella famiglia del padre. Costui, il 25 novembre, probabilmente già malato della patologia che di lì a poco lo avrebbe ucciso ([[febbre tifoide]]), si recò a [[Cambridge]] per incontrarsi con il figlio che seguiva le lezioni al [[Trinity College (Cambridge)|Trinity College]]. Il principe [[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alberto]] discusse con Edoardo della sua “abiezione morale”. Fu l'ultima occasione in cui i due si parlarono, poiché dopo quest'incontro Edoardo rivide il padre una sola volta, a tre settimane di distanza, sul letto di morte nel castello di Windsor<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 36-37.</ref>.
 
Lo scandalo di Curragh sollecitò a corte il problema del matrimonio del Principe di Galles. L'aspirante fidanzata doveva rispettare i seguenti requisiti: non essere [[Chiesa cattolica|cattolica]], appartenere a un regno con il quale la Gran Bretagna aveva buoni rapporti, essere elegante e piacere a Edoardo. Dopo un'estenuante ricerca la scelta cadde su [[Alessandra di Danimarca]], per la quale c'era solo la difficoltà che il Paese dal quale proveniva non aveva buoni rapporti con la Prussia, e la Germania era la terra di origine di tutti i reali inglesi (infatti dopo qualche anno sarebbe, infatti, scoppiata la [[Seconda guerra dello Schleswig]] fra Danimarca e Prussia)<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 38-39.</ref>.
 
La regina Vittoria, tuttavia, si accontentò e Edoardo vide per la prima volta Alessandra, figlia maggiore di re [[Cristiano IX di Danimarca]], nel settembre 1861. L'occasione fu una visita combinata alla [[cattedrale di Spira]], nel territorio della [[Regno di Baviera|Baviera]] occidentale. Un anno dopo Edoardo e Alessandra erano fidanzati ufficialmente. Le nozze furono celebrate il 10 marzo [[1863]], nella [[Saint George's Chapel|cappella di San Giorgio]] del [[castello di Windsor]]<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 39, 41.</ref>.
 
== La vita in Inghilterra ==
[[File:Albert Edward, Alexandra, Albert Victor, 1864.jpg|thumb|upright|Edoardo, Alessandra, e il loro primogenito, [[Alberto Vittorio di Sassonia-Coburgo-Gotha|Alberto Vittorio]] nel 1864.]]
[[File:Sandringhammorris edited.jpg|thumb|upright=1.2|left|[[Sandringham House]] all'epoca in cui era la dimora preferita dei principi di Galles Edoardo e Alessandra]]
[[Alessandra di Danimarca|Alessandra]] era sorella di [[Dagmar di Danimarca|Dagmar]], che nel 1866 sposerà l'erede al trono di [[Impero russo|Russia]], il futuro [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]]. Edoardo, quindi, era cognato di quest'ultimo e sarà zio dell'ultimo Zarzar, [[Nicola II di Russia|Nicola II]]. La sorella maggiore di Edoardo, [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria Adelaide]], aveva intanto sposato nel 1858 il futuro imperatore di Germania, [[Federico III di Germania|Federico Guglielmo]]. La coppia l'anno dopo aveva avuto il primo figlio, [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo]], che sarà l'ultimo imperatore tedesco. Anche di quest'ultimo Edoardo era zio. Per queste e altre parentele, Edoardo VII fu detto lo “zio d'Europa”.
 
La coppia dei principi di Galles designò [[Marlborough House]], a [[Londra]], come proprio palazzo di rappresentanza, mentre la vera loro dimora finì con l'essere [[Sandringham House]], nel [[Norfolk]]. A Londra Edoardo dimostrò subito la sua originalità promuovendo la fondazione del circolo di Marlborough che diventò uno dei club più anticonformisti della capitale. Il Principe di Galles praticava la caccia e gli sport nautici, ma fu la sua inclinazione per le corse di cavalli, aborrita dalla regina [[Vittoria del Regno Unito|Vittoria]], che lo avvicinò alle masse degli inglesi<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 45, 50-52.</ref>.
Riga 110:
 
== Il principe di Galles e l'Europa ==
[[File:Edward Prince of Wales (1841-1910).png|thumb|left|upright=0.7|Edoardo al contrario dei suoi predecessori amava viaggiare, preferendo Parigi a a tutte le metealtre Parigi.mete]]
[[File:Alexander Bassano (1829-1913) - Edward, Prince of Wales, later King Edward VII.jpg|thumb|upright=0.7|Nel 1888 nacque una disputa tra Edoardo (nella foto) e Guglielmo II di Germania su questioni di etichetta]]
Tranne che in particolari circostanze Edoardo ebbe sempre una spiccata simpatia per la [[Terza Repubblica francese|Francia]] e, nonostante le sue origini, una certa antipatia per la [[Impero tedesco|Germania]]. Già nel 1866, quando aveva solo 24 anni, in occasione della [[guerra austro-prussiana]], si schierò con l'[[Impero austriaco|Austria]]. Nei confronti invece dei governanti repubblicani della Francia, tranne che all'inizio della [[Terza Repubblica francese|Terza Repubblica]], conservò sempre un senso di rispetto e a partire dal 1879 ebbe numerosi incontri non ufficiali con [[Léon Gambetta]]<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 78-81.</ref>.
Riga 119:
Al contrario della Francia, che frequentava spesso, Edoardo ebbe contatti con la [[Impero russo|Russia]] più intermittenti. Nell'ottobre 1866 si recò a [[San Pietroburgo]] per il matrimonio della cognata [[Dagmar di Danimarca]] con il futuro zar [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]]. In quella occasione, in una lettera al primo ministro britannico [[Henry John Temple, III visconte Palmerston|Palmerston]], scrisse: «Sarei più che lieto di essere, non importa in quale modo, il promotore di una ''entente cordiale''<ref>Espressione francese: “intesa amichevole”.</ref> tra la Russia e il nostro paese […]»<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 83.</ref>. Affermazione sorprendente se si considera lo stato di perenne tensione dei due imperi sul fronte dell'[[Asia centrale]] (“[[Grande gioco]]”).
 
La successiva occasione di viaggio in Russia si presentò nel 1881, a causa dell'assassinio di [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]]. Edoardo insistette per rappresentare la regina [[Vittoria del Regno Unito|Vittoria]], sia ai funerali del vecchio Zarzar, sia alle cerimonie di incoronazione del successore Alessandro III. Fu irremovibile, inoltre, nella decisione di assegnare al nuovo imperatore russo la più alta onorificenza britannica: l'[[Ordine della Giarrettiera]]<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 84-85.</ref>.
 
Scomparso Alessandro III nel 1894 a soli 49 anni, Edoardo tornò in Russia dove il successore [[Nicola II di Russia|Nicola II]], oltre a essere figlio di sua cognata, era anche fidanzato con una sua nipote: [[Aleksandra Fëdorovna Romanova|Alice d’Assia]]. Ciò significava che i legami dinastici tra i due Paesi si sarebbero rafforzati. In quella occasione il principe di Galles (in accordo con il governo di [[Archibald Philip Primrose, V conte di Rosebery|Lord Rosebery]]) non mancò di fare tutto il possibile per dimostrare amicizia e stima a Nicola II. Nonostante ciò il processo politico di avvicinamento fra i due imperi finì con l'essere molto lento. Edoardo aveva comunque dato un rilievo al proprio ruolo e, agli elogi attribuitigli dalla stampa russa, si unì l'entusiastico benvenuto con il quale fu accolto a Londra al rientro. Il primo ministro Rosebery dichiarò che Edoardo aveva «reso un segnalato servizio» non soltanto all'Inghilterra, ma anche «alla Russia e alla pace mondiale»<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 85-86.</ref>.
Riga 128:
== L'ascesa al trono ==
{{vedi anche|Incoronazione di Edoardo VII}}
[[File:Edward VIIs coronation procession London 9 August 1902.jpg|upright=1.2|thumb|La processione dell'incoronazione di Edoardo VII a Londra nell'agosto 1902.]]
 
Il 22 gennaio [[1901]], dopo un regno di 63 anni, l'anziana regina [[Vittoria del Regno Unito|Vittoria]] morì. Per il sessantenne principe Edoardo era venuto il momento di regnare. Il mese dopo la sorella [[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria Adelaide]] si trovò sul punto di morire, ed Edoardo intraprese il primo viaggio da monarca imbarcandosi il 23 febbraio per la Germania (Vittoria Adelaide era la madre di Guglielmo II). Sbarcato nei [[Paesi Bassi]], il viaggio sulla terraferma non andò bene, dato che il treno di Edoardo fu fatto segno di slogan antibritannici lungo il percorso<ref>Nel periodo della [[Seconda guerra boera|seconda guerra anglo-boera]], buona parte della stampa e del popolo tedeschi, oltre a Guglielmo II, parteggiavano per i boeri.</ref>. Al [[castello di Friedrichshof]] il re d'Inghilterra trovò la sorella mortalmente malata di cancro. Dopo un breve soggiorno durante il quale non gradì la continua presenza di Guglielmo, Edoardo lasciò Vittoria Adelaide con la notizia che le rimaneva al massimo un anno di vita. La sorella morì, infatti, improvvisamente il 5 agosto 1901, lontana dal fratello che non poté essere avvisato in tempo dell'aggravarsi delle sue condizioni<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 119-123.</ref>.
 
In campo internazionale, invece, il nuovo re fu confortato dalla buona notizia della fine della [[Seconda guerra boera|guerra anglo-boera]]. Quanto alla [[Incoronazione di Edoardo VII|cerimonia d’incoronazione]], Edoardo avrebbe dovuto aspettare il 26 giugno [[1902]], ma, un'operazione di appendicite acuta alla quale fu sottoposto, posticipò l'evento fino al 9 agosto. A dispetto del suo anticonformismo il nuovo monarca amava il cerimoniale solenne in sé, e per tutto ciò che simboleggiava la monarchia; ciò nondimeno le celebrazioni si svolsero in toni più sobri rispetto a quanto previsto per giugno<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 132-136.</ref>.
 
== Il viaggio a Lisbona, Roma e Parigi (1903) ==
Riga 180:
 
== Il viaggio a Kiel (1904) ==
[[File:Wilhelm II and Edward VII Kiel 1904.jpg|thumb|upright|Guglielmo II di Germania (a sinistra) ed Edoardo VII durante la visita di quest'ultimo a Kiel, nel giugno 1904.]]
[[File:Edward VII (Puck magazine).jpg|thumb|left|upright|La caricatura di Edoardo VII apparsa sulla prima pagina del ''Puck'' di New York nel 1901]]
Diffusasi la notizia dell'''Entente cordiale'' tra Gran Bretagna e Francia, Guglielmo II di Germania credette opportuno invitare lo zio Edoardo VII a [[Kiel]], città simbolo del riarmo navale tedesco. Il porto, nonostante il parere negativo del cancelliere [[Bernhard von Bülow]], accolse per ordine del Kaiser tutta la flotta da guerra della Germania. Ciò dovette fare una certa impressione al Re d'Inghilterra quando, accettando l'invito del nipote, vi sbarcò il 25 giugno [[1904]]<ref>Bülow, ''Memorie'', Milano 1931, Vol II, pp. 23-24.</ref>.
Riga 212:
 
== Gli incontri con Francesco Giuseppe ==
[[File:Edward vii england.jpg|thumb|upright=0.7|Edoardo VII si impegnò a mantenere buoni i rapporti con la casa d'Asburgo e con l'Austria.<ref>Dipinto di Luke Fildes (1843-1927).</ref>]]
[[File:Charles Hardinge01 crop.jpg|thumb|upright=0.7|[[Charles Hardinge, I barone Hardinge di Penshurst|Charles Hardinge]], sottosegretario agli Esteri, fu il più assiduo consulente diplomatico di Edoardo VII.]]
 
Riga 221:
{{Citazione|Perseguiamo una politica uguale alla vostra: conservare il più a lungo possibile lo ''status quo'' nel Vicino Oriente<ref>Espressione per definire la [[penisola balcanica]].</ref> ed evitare una guerra che avrebbe conseguenze di incalcolabile gravità in Europa.|Dalla lettera del 10 settembre 1903 dell’ambasciatore francese a Vienna Reverseaux (informato da Gołuchowski) al suo governo.<ref>Citato in Brook-Shepherd, ''Lo zio d’Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 337.</ref>}}
 
Due mesi dopo, a [[Mürzsteg]], il 4 ottobre 1903, Francesco Giuseppe e [[Nicola II di Russia|Nicola II]], si incontrarono con i rispettivi ministri degli Esteri e si accordarono per una politica comune contro la [[Impero ottomano|Turchia]]. A Questquest'ultima fu intimato di attuare riforme in Macedonia per il rispetto di tutte le etnie e le confessioni religiose della regione.
 
=== A Bad Ischl ===
[[File:Hubert Sattler Ischl 1863.jpg|upright=1.2|thumb|left|[[Bad Ischl]], qui in un dipinto di metà 800, fu il luogo d'incontro preferito di Edoardo VII e Francesco Giuseppe.]]
Nonostante Francesco Giuseppe non avesse potuto (o voluto) ricambiare la visita di Edoardo a Vienna, quest'ultimo riuscì a incontrarlo informalmente, prima a [[Mariánské Lázně|Marienbad]] e poi nel soggiorno favorito dell'imperatore: [[Bad Ischl]]. In questa seconda stazione termale i due si trovarono per la prima volta nell'agosto [[1905]]. L'incontro successivo, che ebbe luogo fra il 15 e il 16 agosto [[1907]], fu voluto da Edoardo e fu, per la prima volta, una riunione politica fra i due sovrani e tra i loro consiglieri diplomatici<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 338-339.</ref>.
 
Riga 231:
Il dibattito si protrasse fino all'estate del 1907 quando Edoardo VII e il sottosegretario agli Esteri [[Charles Hardinge, I barone Hardinge di Penshurst|Hardinge]] tornarono da Francesco Giuseppe a Bad Ischl. Questa volta presenziava anche il nuovo ministro degli Esteri austriaco [[Alois Lexa von Aehrenthal]]. L'incontro, lungi dal risolvere la complicatissima questione macedone, servì a chiarire l'atmosfera tra la Gran Bretagna e l'Austria, e a rendere Aehrenthal meno diffidente nei confronti di Londra e il ''[[Foreign Office]]'' meno diffidente nei confronti del ministro austriaco<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 340-343.</ref>.
 
Un ultimo importante incontro si ebbe a Bad Ischl fra Edoardo VII e Francesco Giuseppe. Si svolse il 12 agosto [[1908]] per interessamento del monarca inglese, che chiese a quello austriaco di intercedere presso Guglielmo II affinché rallentasse il suo riarmo navale. Un incontro con il Kaiserkaiser a luglio aveva infatti su questo punto dato esito negativo. Edoardo anche da Francesco Giuseppe, alleato di Guglielmo, si vide opporre un cortese ma irremovibile rifiuto<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 348-357.</ref>.
 
== I rapporti con la Russia ==
Riga 241:
 
=== L'incontro di Reval con Nicola II ===
[[File:Edward VII and Nicholas II 1908.jpg|upright=1.2|thumb|Edoardo VII (a sinistra con il braccio sollevato) e Nicola II (con il colbacco) passano in rassegna i marinai dello yacht imperiale russo ''Štandart'' nel giugno del 1908 a Reval.]]
Di fronte a questi sviluppi, la questione ideologica passò in secondo piano e il 5 giugno 1908 il ''Victoria and Albert'' salpò dal porto di [[Sheerness]] per condurre Edoardo in [[Impero russo|Russia]] nell'unica visita che vi fece da sovrano. A causa della ripresa degli attentati, Nicola II dispose per sicurezza un incontro con lo zio in mare, nel porto di Reval (oggi [[Tallinn]]). Tra i partecipanti inglesi alla visita comparivano anche il generale [[John French]] e l'ammiraglio [[John Fisher, I barone Fisher|John Fisher]]<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 370-371.</ref>.
 
Riga 248:
Nonostante l'atmosfera familiare, Edoardo affrontò con il Primo ministro [[Pëtr Arkad'evič Stolypin]] il problema degli [[ebrei]] che in Russia erano sottoposti a discriminazioni e persecuzioni sempre più pesanti. La questione, che gli era stata sollecitata in Inghilterra dai [[Rothschild]], lo spinse anche a invitare l'ambasciatore britannico a [[San Pietroburgo]] [[Arthur Nicolson]] a intervenire presso Stolypin e chiedergli conto dei ''[[pogrom]]''<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 381.</ref>.
 
Per lo più, tuttavia, i colloqui si mantennero su argomenti generali e non toccarono punti particolarmente delicati. L'11 giugno Edoardo ripartì alla volta dell'Inghilterra concludendo con esito positivo la sua missione diplomatica. Perfino i [[Radicalismo|radicali]], che si erano opposti alla visita, non ebbero, poi, nulla da ridire. Violenta fu, invece, la reazione di Berlino. L'ambasciatore tedesco a San Pietroburgo [[Friedrich Pourtalès]] in una relazione a Guglielmo II parlò di accerchiamento della Germania, e il Kaiserkaiser sentenziò: «A questo punto dobbiamo rimettere in sesto le nostre finanze! Pesanti imposte indirette, una marina forte, un forte esercito e le polveri asciutte!»<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 382-383.</ref>.
 
== La crisi bosniaca ==
Riga 259:
 
La Russia si rese subito conto di essere stata raggirata ed Edoardo VII così rispose all'imperatore d'Austria, l'11 ottobre:
{{Citazione|Non posso fare a meno di esprimerle tutto il mio rincrescimento per questa decisione, specie perché presa nel momento in cui gli sviluppi della situazione in Bulgaria hanno già alterato l’equilibrio tra gli stati balcanici<ref>Complice Vienna, il 5 agosto la Bulgaria, governata da un monarca austriaco, aveva proclamato la sua completa indipendenza dall’Impero ottomano.</ref>. Inoltre non le nascondo che tenevo moltissimo ai principi fissati nel protocollo del 17 gennaio 1878 in base ai quali il trattato di Berlino non sarebbeavrebbe dovuto essere modificato senza il consenso delle potenze contraenti…|Sir Sidney Lee, ''King Edward VII'', Vol. II, p. 632, 636-637.<ref>Citato in Brook-Shepherd, ''Lo zio d’Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 364.</ref>}}
 
Edoardo prese posizione a favore della Russia anche pubblicamente. Quando infatti il ministro degli Esteri russo [[Aleksandr Petrovič Izvol'skij]] si rivolse alla Gran Bretagna nel tentativo di mettere riparo all'accordo ingenuamente concluso con l'Austria, il re d'Inghilterra, il 19 ottobre offrì a Buckingham Palace un pranzo di gala in suo onore<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 364.</ref>.
Riga 266:
Per evitare tensioni ancora più gravi, Edoardo decise di recarsi a [[Berlino]] e l'8 febbraio [[1909]], in verità con poche illusioni, attraversò [[la Manica]] a bordo dell’''Alexandra'', il più piccolo dei due yacht reali. Dopo varie insistenze del governo, il re si era persuaso a farsi accompagnare da un ministro: il segretario delle colonie [[Robert Crewe-Milnes, I marchese di Crewe|Robert Crewe]]. Facevano inoltre parte del seguito, oltre al solito Hardinge, il generale [[Francis Grenfell, I barone Grenfell|Francis Grenfell]] e l'ammiraglio Day Bosanquet (1843-1923)<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, p. 393.</ref>.
 
A Calais Edoardo salì sul treno e proseguì il viaggio fino a [[Rathenow]] e da lì fino alla [[Lehrter Bahnhof|stazione berlinese di Lehrter]] dove, accolto da Guglielmo II di Germania, proseguì il viaggio in carrozza fino al [[Castello di Berlino|palazzo reale di Berlino]]. Nell'appartamento assegnatogli, che il Kaiserkaiser aveva deciso di rendere il più accogliente possibile, Edoardo trovò un ritratto della regina Vittoria e una stampa a colori delle vittorie navali britanniche<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 393-395.</ref>.
 
Il 10 febbraio visitò il municipio di Berlino, dove si trovò a suo agio, e poi si recò all'ambasciata britannica. Qui ebbe un leggero malore, nonostante il quale, in serata, partecipò al ballo di corte al palazzo reale. Solo il 12 febbraio, il giorno della partenza di Edoardo, i due monarchi affrontarono il problema della flotta. Del colloquio rimane solo un appunto di Guglielmo per il cancelliere [[Bernhard von Bülow|Bülow]]<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 396-400.</ref>:
Riga 279:
 
== L'ultimo periodo ==
[[File:The Nine Sovereigns at Windsor for the funeral of King Edward VII.jpg|upright=1.2|thumb|left|I sovrani convenuti a Londra alle esequie di Edoardo VII.<ref>Da sinistra verso destra: re [[Haakon VII di Norvegia]], lo zar [[Ferdinando I di Bulgaria]], re [[Manuele II di Portogallo]], il kaiser [[Guglielmo II di Germania]], re [[Giorgio I di Grecia]] e re [[Alberto I del Belgio]]. Seduti da sinistra verso destra: re [[Alfonso XIII di Spagna]], re [[Giorgio V del Regno Unito]] e re [[Federico VIII di Danimarca]].</ref>]]
[[File:4125s2.ogv|thumb|upright=1.2|Corteo funebre di Edoardo VII, Londra, 20 maggio 1910.]]
 
All'inizio del [[1910]], come ogni anno, Edoardo VII si recò a [[Biarritz]]. Il 14 marzo venne annunciato che il re sarebbe rimasto nel suo appartamento per consiglio del medico personale. Si trattava di [[bronchite]]. Il 21 marzo Edoardo ricomparve per un'escursione in automobile e il 25 aprile partì in treno per Parigi, da dove avrebbe proseguito per Londra<ref>Brook-Shepherd, ''Lo zio d'Europa Edoardo VII'', Milano, 1977, pp. 407-410.</ref>.
Riga 348:
 
== Onorificenze ==
[[File:Coat of Arms of Albert Edward, Prince of Wales (1841-1901).svg|thumb|upright=0.6|Lo stemma di Edoardo, principe di Galles ([[1841]]-[[1901]]).]]
[[File:Royal Monogram of King Edward VII of Great Britain.svg|thumb|upright=0.6|Il monogramma personale di re Edoardo VII.]]
[[File:Dual Cypher of King Edward VII and Queen Alexandra of Great Britain.svg|thumb|upright=0.6|Il monogramma dei consorti re Edoardo VII e regina Alessandra.]]
=== Onorificenze inglesi ===
{{Onorificenze