Sindacato: differenze tra le versioni

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=== Italia ===
==== Caratteristiche e requisiti ====
In Italia il sindacato è un'[[associazione (diritto)#Associazioni non riconosciute|associazione non riconosciuta]], come i partiti politici. La rappresentatività di un sindacato è il presupposto sul quale si valuta il potere di firmare accordi vincolanti per tutti i lavoratori del settore cui l'accordo si riferisce (art. 39 [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]]), e per l'accesso alle tutele dell'attività sindacale previste dalla legge (art. 19 dello [[Statuto dei lavoratori]]). I dirigenti ed i rappresentanti sindacali godono di alcune tutele, come ad esempio della legge 11 giugno 1974, n. 252 e del 16 settembre 1996, n. 564 conferisce loro varie agevolazioni di carattere previdenziale. Molteplici sentenze della [[Corte costituzionale]] hanno chiarito che la rappresentatività di un sindacato è determinata da una serie di elementi anche indiziari, non unicamente dal numero di iscritti, di preferenze nelle elezioni di RSA/RSU piuttosto cheo nei referendum approvativi di un contratto collettivo nazionale.
 
Con la sentenza n. 30/1995, la Corte afferma che "la maggiore rappresentatività risponde ad un criterio di [[meritocrazia]] e alla ragionevole esigenza [...] di far convergere condizioni più favorevoli o mezzi di sostegno operativo verso quelle organizzazioni che sono maggiormente in grado di tutelare gli interessi dei lavoratori". Molti giuristi si sono occupati a fondo della questione della "maggiore rappresentatività" e, in particolare dell'attuazione dell'art. 39 [[Costituzione]], che alcuni giuristi hanno ritenuto non compiuta Fra questi elementi, la pluricategorialità (es. [[impiegato|impiegati]], [[quadro (diritto)|quadri]], [[operaio|operai]]) e la intercategorialità (es. vari settori dell'[[economia]]: chimico, metalmeccanico) sono elementi che concretamente determinano la capacità del sindacato di aggregare e di coordinare "gli interessi dei vari gruppi professionali, anche al fine di ricomporre, ove possibile, le spinte particolaristiche in un quadro unitario".<ref>Sentenza della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana n. 388 del 24/3/1988.</ref> [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|Cgil]], [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|Cisl]] e [[Unione Italiana del Lavoro (1950)|Uil]] insieme, affermano di rappresentare 11.784.662 lavoratori anche se dai contributi versati per ogni iscritto alla [[Confederazione europea dei sindacati|Confédération Européenne des Syndicats]] risultano molti meno. Il [[bilancio consolidato]] non è contemplato, ma più della metà dei loro guadagni provengono comunque dai contributi pubblici, dalle proprie attività sparse sul territorio in modo diretto, con gli Enti Bilaterali regolamentati dalla legge 30 del 2003 e dalle buste paga dei non aderenti con le quote di assistenza contrattuale.<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/18/quote-di-assistenza-contrattuale-quella-tassa-occulta-pagata-ai-sindacati/844665/|titolo=Quote di assistenza contrattuale, quella tassa occulta pagata ai sindacati|editore=[[il Fatto Quotidiano]]|autore=[[Salvatore Cannavò]]|data=18 gennaio 2014|accesso=8 giugno 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2015/09/17/news/quanti-miliardi-incassano-i-sindacati-i-bilanci-segreti-di-cgil-cisl-e-uil-1.230063|titolo=Quanti miliardi incassano i sindacati: i bilanci segreti di Cgil, Cisl e Uil|editore=[[l’Espresso]]|autore=[[Stefano Livadiotti]]|data=23 settembre 2015|accesso=8 giugno 2016}}</ref>