With the Beatles: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|It Won't Be Long (The Beatles)}}
[[File:MyNameIsRachelCorriePlayhouseTheatre20060329.jpg|thumb|Il Playhouse Theatre]]
Fu Lennon a comporre – e perciò a cantare<ref>George Martin e i Beatles avevano stabilito che l'autore della composizione avrebbe dovuto cantarne la linea melodica principale. In {{Cita|Martin|p. 132}}.</ref> – questo motivo nel quale per la prima volta l'autore tratteggia alcuni temi che lo caratterizzano e che rielaborerà lungo tutto l'arco della carriera col gruppo: la solitudine, l'infelicità, l'insuccesso e il sentirsi rifiutato nei rapporti sentimentali – problematiche che possono essere fatte risalire alle tormentate vicende familiari col padre (che abbandonò la famiglia quando John aveva quattro anni) e soprattutto con la madre.<ref>Avrebbe dichiarato Lennon: «Ho perso mia madre due volte: una volta a cinque anni e una seconda a diciassette». in {{Cita|Turner|p. 43}}.</ref> {{Senza fonte|La frase iniziale del brano è un gioco di parole tipicamente lennoniano: ''"it won't be long till I belong to you"'' (non ci vorrà molto prima che io ti appartenga).}}
 
Il pezzo non faceva parte del repertorio che il gruppo suonava nei concerti dal vivo<ref>{{Cita|MacDonald|p. 90}}.</ref> {{Senza fonte|e per questa ragione furono necessarie ventitré [[Ripresa|riprese]] prima di raggiungere il risultato finale. Dieci di questi furono incisi nella mattinata del 30 luglio, i restanti tredici in serata e fra i due blocchi i Beatles fra l'altro tennero due esibizioni al Playhouse Theatre davanti alle telecamere della [[BBC]].}}
 
Così come nel singolo ''[[She Loves You]]'', anche in ''It Won't Be Long'' gli ascoltatori ebbero modo di seguire il coro ''"yeah, yeah, yeah"'' che sarebbe diventato il contrassegno distintivo dei Beatles dell'epoca.<ref>{{Cita|Lewisohn|p. 70}}.</ref>