Giorgio Levi Della Vida: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nato a [[Venezia]] da Ettore e Amelia Scandiani, [[ebrei]] «famiglia ebraica assimilata non osservante».
Subito dopo la laurea svolse numerosi viaggi di studio al [[Il Cairo|Cairo]],<ref>Della fallita possibilità di diventare professore nell'Università Egiziana del Cairo, di recente istituzione, [[Carlo Alfonso Nallino]] - che, a partire dal 1909, vi tenne corsi per 3 Anni Accademici consecutivi - incolpava senza mezzi termini il Bibliotecario italiano dell'Università cairota Vincenzo Fago. Si veda [[Claudio Lo Jacono]], Introduzione alla ristampa di ''La letteratura araba dagli inizi all'epoca della dinastia umayyade'', Roma, Accademia Nazionale dei Lincei - Fondazione Leone Caetani (Testi di storia e storiografia 7), 2018.</ref> ad [[Atene]] - presso la Scuola archeologica italiana - e a [[Creta]]. <
Dal [[1914]] al [[1916]] fu titolare della cattedra di ''[[Lingua araba|Lingua]] e [[Letteratura araba]]'' presso il [[Istituto Universitario Orientale di Napoli|Regio Istituto Orientale]]; partecipò al [[Primo conflitto mondiale]] con il grado di [[tenente]], svolgendo il ruolo di interprete. Assegnato alla cattedra di ''Filologia semitica'' nell'[[Università di Torino]], vi poté prendere servizio solo alla fine del servizio militare e la tenne fino al [[1919]]. Dal [[1920]] subentrò a Ignazio Guidi nell'[[Sapienza Università di Roma|Università di Roma]] come docente di ''[[Lingua ebraica|Ebraico]] e [[lingue semitiche]] comparate''.
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Fu uno degli dodici docenti universitari italiani che si rifiutarono di prestare il [[Giuramento di fedeltà al Fascismo|giuramento di fedeltà al re e al regime fascista]] imposto dall'articolo 18 del [[Regio Decreto]] 28 agosto [[1931]] ai professori di ruolo e incaricati e, a seguito del rifiuto, l'anno successivo fu espulso dall'insegnamento universitario.<br />
Continuò tuttavia la collaborazione con l'Enciclopedia Treccani, per la quale fu estensore, tra l'altro, della voce ''[[Ebraismo]]'', fino al termine del 1937-principio del 1938.<
In quegli anni redasse, con la consueta altissima competenza, numerosi lemmi dell'''[[The Encyclopaedia of Islam|Encyclopaedia of Islam]]'', il massimo repertorio enciclopedico della cultura [[islam]]ica, redatto in massima poarte dai principali esperti accademici occidentali.
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