J. D. Salinger: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: spazio dopo segni di punteggiatura
→‎Dal The New Yorker ai romanzi: disambiguo William Maxwell
Riga 60:
Il romanzo è comunque tuttora popolarissimo, specialmente negli Stati Uniti, dove è considerato una perfetta descrizione dell'angoscia adolescenziale. È piuttosto facile trovare ''Il giovane Holden'' nella lista delle letture obbligatorie per gli studenti delle scuole superiori.
 
Nel luglio del [[1951]] il suo amico e curatore editoriale del ''New Yorker'' [[William Maxwell (scrittore)|William Maxwell]], in un articolo sulla rivista ''Book of the Month Club News'', chiese a Salinger di spiegare quali fossero le sue influenze letterarie. Salinger disse: "Uno scrittore, quando gli viene chiesto di parlare della sua arte, dovrebbe alzarsi in piedi e gridare forte semplicemente i nomi degli autori che ama. Io amo [[Franz Kafka|Kafka]], [[Gustave Flaubert|Flaubert]], [[Lev Nikolaevič Tolstoj|Tolstoj]], [[Anton Čechov|Čechov]], [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij|Dostoevskij]], [[Marcel Proust|Proust]], [[Sean O'Casey|O'Casey]], [[Rainer Maria Rilke|Rilke]], [[Federico Garcia Lorca|Garcia Lorca]], [[John Keats|Keats]], [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]], [[Robert Burns|Burns]], [[Emily Brontë|E. Brontë]], [[Jane Austen]], [[Henry James]], [[William Blake|Blake]], [[Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]]. Non farò alcun nome di autori ancora in vita. Penso che non sia giusto."<ref>Al Silverman ed. ''The Book of the Month: Sixty Years of Books in American Life''. [[Boston]]: Little, Brown, 1986. ISBN 0-316-10119-2. pp. 129–130.</ref>
 
Nel [[1953]] Salinger pubblicò una raccolta di sette racconti tratti dal ''The New Yorker'' (tra di essi c'è ''Bananafish'') oltre ad altri due che la rivista aveva rifiutato. La raccolta fu pubblicata con il titolo di ''[[Nove racconti]]''. Anche questo libro riscosse molto successo, anche se lo scrittore, già restio a pubblicizzare i suoi lavori, non avrebbe permesso al curatore editoriale di ritrarre i suoi personaggi nelle illustrazioni della sovraccoperta perché i lettori non si creassero idee preconcette sull'aspetto che avrebbero dovuto avere.