Nikolaj Vasil'evič Krylenko: differenze tra le versioni

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Diventato commissario alla Guerra (22 novembre [[1917]]) in seguito alla destituzione di [[Nikolaj Nikolaevič Duchonin]], trattò con la [[Germania]] la [[pace di Brest-Litovsk]] ([[1918]]), propugnando la costituzione dell'[[Armata rossa]] secondo criteri opposti a quelli gerarchici dell'esercito zarista<ref>Sul suo ruolo nell'elezione degli ufficiali da parte dei coscritti, v. Balkelis Tomas, ''Demobilization and Remobilization of German and Lithuanian Paramilitaries after the First World War'', Journal of Contemporary History, vol. 50, n. 1, 2015, p. 43.</ref>.
 
Da quel momento fece carriera come Procuratore dell'URSS con il compito di debellare la dissidenza al comunismo. Grande Accusatore dei più grandi processi degli anni tra il 1918 e il 1922, Krylenko "affermava che il Comitato esecutivo centrale del partito ha il diritto di interferire in qualsiasi processo, che esso grazia e commina pene capitali illimitatamente, a proprio arbitrio; che i tribunali sono, al tempo stesso, creatori del diritto e «arma politica»: «non mi si dica – sosteneva Krylenko – che il nostro tribunale deve funzionare appoggiandosi unicamente su norme scritte esistenti. Noi viviamo nel processo della rivoluzione; noi stiamo creando un nuovo diritto e nuove norme etiche»."<ref>F. Stella, ''La giustizia e le ingiustizie'', Bologna, Il Mulino, 2016, p. 79.</ref>.
Da quel momento fece carriera come Procuratore dell'URSS con il compito di debellare la dissidenza al comunismo.
Krylenko assolse talmente bene il suo compito<ref>Pur sviluppando un "larvato conflitto" con i metodi "extra-giudiziari" di [[Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij]]: v. Werth, Nicolas. ''L'[[OGPU]] en 1924. Radiographie d'une institution à son niveau d'étiage'', in ''Cahiers du monde Russe'', vol. 42, no. 2/4, 2001, p. 401 e seguenti.</ref> che fece una rapida carriera e venne presto considerato uno dei maggiori uomini del potere sovietico.