Heinrich Lübbe: differenze tra le versioni

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Lübbe nacque il 12 gennaio 1884 a Nienburg an der Weser, in [[Prussia]], a quel tempo parte dell'[[Impero tedesco]]. Sin da giovane lavorò come marinaio, poi come uomo d'affari, nella flotta mercantile tedesca. Nel 1909 lasciò questa occupazione per tentare la fortuna nel mondo embrionale dell'[[aeronautica]]; spostatosi a [[Parigi]], conobbe i [[Storia dell'aviazione#I pionieri|pionieri dell'aviazione]] [[Louis Blériot]], [[Edmund Audemar]] e divenne amico di [[Roland Garros (aviatore)|Roland Garros]], futuro [[Asso dell'aviazione|asso]] dell'[[Armée de l'air|Aeronatique Militaire]] che gli insegnò a volare. Nel 1911 fu il primo tedesco a guadagnarsi il [[Licenza di pilota|brevetto da aviatore]] e, l'anno successivo, volò con sua moglie in [[Argentina]] a bordo di un [[Etrich Taube]] fornito dalla [[Rumpler Flugzeugwerke]]. Nel gennaio 1913 poté così partecipare a una gara di velocità per il percorso di 250&nbsp;km tra [[Montevideo]] e [[Buenos Aires]], battendo il precedente record il 6.<ref name=B20/><ref name=home.xs4all.nl/> Rientrato in Germania, nel corso dello stesso anno lasciò le gare per un problema ai polmoni e iniziò a lavorare per il progettista di aerei olandese [[Anthony Fokker]], a [[Schwerin]].<ref>{{cita web|url= http://www.wwiaviation.com/fokker-scorge.html|titolo= The Fokker Scourge 1915|lingua= en|accesso= 30 novembre 2017}}</ref> Nell'aprile-maggio 1915 fu tra gli inventori del sistema di sincronizzazione delle pale dell'elica con il ciclo di sparo delle mitragliatrici, montate sulla cappottatura del [[Motore aeronautico|motore]] e rivolte in avanti: infatti, sino ad allora, i velivoli erano generalmente privi di armamento offensivo mentre i biposto iniziavano da poco a essere equipaggiati con una mitragliatrice brandeggiabile nell'[[Cabina di pilotaggio|abitacolo]] posteriore, a disposizione del secondo membro dell'equipaggio e puntata verso coda. Solo all'inizio dell'anno l'asso francese Roland Garros, pressato dalle necessità, aveva applicato placche d'acciaio a prisma all'apice delle pale del suo [[Morane-Saulnier Type L]], di modo che deflettessero lateralmente i proiettili della [[Hotchkiss Mle 1914|mitragliatrice Hotchkiss]] da [[8 mm (calibro)|8&nbsp;mm]] aggiunta davanti all'abitacolo.<ref>{{Cita|Molteni|p. 61}}.</ref> Fokker ebbe modo di osservare l'espediente sul relitto del mezzo, abbattuto il 19 aprile 1915 non lontano da [[Courtrai]], e coinvolse Lübbe e Kurt Heber (un altro collaboratore) nell'intento di risolvere la questione della sincronizzazione fuoco-elica. Il gruppo prese le mosse da un brevetto dell'ingegnere [[Franz Schneider]] della [[Luftverkehrsgesellschaft|LVG]], apportandovi alcune modifiche. In sostanza il sincronizzatore era costruito attorno un piccolo [[albero a camme]] che collegava l'arma al motore, in modo tale da interrompere lo sparo nella frazione di secondo in cui una pala passava davanti alla [[volata]].<ref name=M62>{{Cita|Molteni|p. 62}}.</ref>
 
L'apparato fu collegato a una mitragliatrice [[Parabellum MG 14]] e fu testato con successo dallo stesso Anthony Fokker<ref>{{cita web|url= https://ww2-weapons.com/fokker-eindecker/|titolo= Fokker Eindecker – German E monoplane of World War One|lingua= en|accesso= 2 dicembre 2017}}</ref> il 19-20 maggio a Döberitz<ref name=G18>{{Cita libro|nome= Jon|cognome= Guttman|titolo= Nieuport 11/16 Bébé vs Fokker Eindecker: Western Front 1916|editore= Bloomsbury Publishing|anno= 2014|url= https://books.google.it/books?id=hJylCwAAQBAJ&pg=PA18&dq=Fokker+test+++D%C3%B6beritz+19-20&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjc_-vn9-vXAhUqCMAKHe3GBBQQ6AEIKjAA#v=onepage&q&f=false|p= 18|ISBN= 978-1-78200-354-0}}</ref> su un [[Fokker M.5]]K che, così, divenne il capostipite della [[Fokker Eindecker|famiglia dei Fokker E]]: il velivolo, in particolare, fu designato Fokker E.I (''Eindecker I'', ovvero "monoplano Fokker 1").<ref name=M62/> Dopo una prova sul campo nella seconda metà di luglio, la MG 14 fu rimpiazzata da una [[MG 08]] Spandau, meno prona a incepparsi, e il sincronizzatore si confermò un congegno ben riuscito.<ref name=G18/><ref>{{Cita web|url= https://declaracion.es/w/Mecanismo_sincronizador/Historia.html|titolo= Mecanismo Sincronizador - Historia {{!}} La base de datos de conocimiento español|lingua= es|accesso= 2 dicembre 2017|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20171204061157/https://declaracion.es/w/Mecanismo_sincronizador/Historia.html|dataarchivio= 4 dicembre 2017|urlmorto= sì}}</ref>
 
Nel 1921 Lübbe acquistò i [[Cantiere navale|cantieri navali]] di [[Friedrichshafen]], che durante la [[prima guerra mondiale]] erano stati riconvertiti alla produzione bellica fabbricando velivoli militari, e ne fece una compagnia chiamata ''Arado Handelgesellschaft''.<ref>{{Cita|Bauduin|p. 19}}.</ref> Nel 1925 ribattezzò definitivamente la compagnia [[Arado Flugzeugwerke]]<ref name=home.xs4all.nl/> e la gestì con grande abilità, facendone uno dei poli principali dello sviluppo aeronautico tedesco nel [[periodo interbellico]]: a metà [[Anni 1930|anni trenta]] aveva sotto di sé circa {{formatnum:14000}} dipendenti e le sue fabbriche erano capaci di produrre ogni anno {{formatnum:1500}} aerei.<ref name=B20/> Tuttavia il suo rifiuto di aderire al [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori|Partito nazista]] fece sì che, nel 1936, la Arado venisse [[Statalismo|nazionalizzata]] e sia Lübbe, sia gli altri dirigenti fossero sottoposti ai direttori filonazisti [[Erich Serno]] e [[Felix Wagenführ]].<ref>{{Cita libro|cognome= G. G. Lepage|nome= Jean-Denis|titolo= Aircraft of the Luftwaffe, 1935-1945: An Illustrated Guide|editore= McFarland & Co. Inc.|anno= 2009|url= https://books.google.it/books?id=hdQBTcscxyQC&pg=PA21&lpg=PA21&dq=Heinrich+L%C3%BCbbe+engineer&source=bl&ots=7SKyQ0qjAF&sig=7ectkR3l0Qx9f25JsoVE3ttqOTc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwia8omBxuvXAhWDmbQKHSqPDD0Q6AEIVDAK#v=onepage&q=Heinrich%20L%C3%BCbbe%20engineer&f=false|p= 21|ISBN= 978-0-7864-5280-4}}</ref> Egli fu presto estromesso e cadde in disgrazia, morendo infine a [[Berlino]] nel marzo 1940.<ref name=B20/> Il corpo fu sepolto al cimitero Südwestfriedhof di [[Stahnsdorf]], alla tomba numero 65.<ref name=home.xs4all.nl/>