Manuel Godoy: differenze tra le versioni

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Godoy venne rinominato primo ministro del Regno di Spagna nel 1801 e da subito, col sostegno della Francia, egli poté dichiarare guerra al Portogallo. Utilizzando il suo incarico di capitano generale, egli guidò l'esercito nel 1801 nell'invasione del Portogallo e nella campagna di successo che gli autori spagnoli chiamarono [[guerra delle arance]] (''Guerra de las Naranjas'' o ''Guerra das Laranjas''). La sua armata lasciò [[Badajoz]] il 20 maggio di quell'anno. Senza assedio si arresero agli spagnoli [[Olivenza|Olivença]] e [[Juromenha]], come del resto fecero [[Arronches]], [[Portalegre (Portogallo)|Portalegre]], [[Castelo de Vide]], [[Elvas|Barbacena]] e Ouguela. [[Campo Maior (Portogallo)|Campo Maior]] capitolò dopo un assedio di diciassette giorni, la notte del 6 giugno, quando ormai era già stata siglata la [[Trattato di Badajoz (1801)|Pace di Badajoz]]. Ne risultò per il Portogallo la perdita di [[Olivenza|Olivença]].
 
Nel [[1802]] egli negoziò il [[Trattato di Amiens (1802)|Trattato di Amiens]] con la Gran Bretagna; la Spagna cedette l'[[Trinidad (isola)|isola di Trinidad]] agli inglesi ma riottenne [[Minorca]]. In quello stesso anno [[Napoleone Bonaparte]] scrisse a re Carlo IV una lettera confidenziale, ribadendo che ormai Godoy stava agendo in Spagna da re e che era a tutti gli effetti l'amante della regina Maria Luisa. La lettera venne intercettata dallo ''staff'' di Godoy, ma venne comunque consegnata correttamente a destinazione. Elevato alla posizione di [[generalissimo (grado)|generalissimo]] dell'esercito spagnolo di mare e di terra (1804), gli venne anche garantita una scorta personale. Nel frattempo, sua moglie aveva ereditato anche le fortune del fratello, che era entrato nel clero.
 
Nel [[1805]] gli inglesi attaccarono le navi spagnole in partenza dai porti del [[Perù]] dirette verso la Spagna, costringendo Godoy a dichiarare nuovamente guerra. Il 21 ottobre le flotte francese e spagnola subirono l'umiliante sconfitta della [[battaglia di Trafalgar]], ponendo fine al ruolo della Spagna come grande potenza mondiale. Nel 1805 nacque un figlio dalla sua amante, Manuel, e nel 1807 un altro, Luis.
Elevato alla posizione di [[generalissimo (grado)|generalissimo]] dell'esercito spagnolo di mare e di terra (1804), gli venne anche garantita una scorta personale. Nel frattempo, sua moglie aveva ereditato anche le fortune del fratello, che era entrato nel clero.
 
Nel [[1805]] gli inglesi attaccarono le navi spagnole in partenza dai porti del [[Perù]] dirette verso la Spagna, costringendo Godoy a dichiarare nuovamente guerra. Il 21 ottobre le flotte francese e spagnola subirono l'umiliante sconfitta della [[battaglia di Trafalgar]], ponendo fine al ruolo della Spagna come grande potenza mondiale.
 
Nel 1805 nacque un figlio dalla sua amante, Manuel, e nel 1807 un altro, Luis.
 
==== 1807: il Trattato di Fontainebleau ====
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I sostenitori di Ferdinando (che aveva persino considerato un colpo di Stato contro suo padre per far tornare la situazione alla normalità) iniziarono a diffondere la notizia che Godoy aveva svenduto la Spagna a Napoleone. Il 18 marzo si ebbe un movimento popolare noto come [[Ammutinamento di Aranjuez]]: la folla entrò nella residenza di Godoy, ov'era rimasta la sua amante, Pepita. Due giorni dopo venne trovato anche Godoy, che venne imprigionato nel castello di [[Villaviciosa de Odón]], di proprietà di sua moglie Maria Teresa. Per porre fine alla rivolta e per salvare la vita di Godoy, Carlo IV decise di accondiscendere alle richieste dei rivoltosi ed abdicò in favore di Ferdinando VII.
 
Il nuovo re era popolare, ma la sicurezza dello stato ancora non era stata raggiunta. [[Gioacchino Murat|Murat]] aveva occupato la città solo il giorno prima e, malgrado il crescente sentimento antifrancese, si rifiutò di riconoscere Ferdinando VII come nuovo sovrano spagnolo. Carlo IV protestò in favore della sua abdicazione e si appellò a Napoleone per chiedere assistenza. Con i due reali in contrasto, l'imperatore si pose come mediatore degli eventi e convocò Carlo, Maria Luisa e Ferdinando ad incontrarlo in una conferenza a [[Bayonne]] (Godoy era già stato liberato e portato in Francia per l'occasione).

Per placare gli animi, Napoleone chiese ai due sovrani di rinunciare al trono in favore della Francia. Carlo diede il proprio assenso il 5 maggio e Ferdinando fu praticamente obbligato; in cambio i due ottennero delle generose pensioni dal governo francese, nonché la garanzia dell'integrità religiosa e territoriale della Spagna.<ref name="Esdaile2003">{{Cita libro|nome=Charles |cognome=Esdaile|titolo=The Peninsular War: A New History|data=2003|editore=Palgrave Macmillan|isbn=978-1-4039-6231-7|p=35}}</ref> Con l'intera penisola sotto il suo controllo, Napoleone pareva aver raggiunto l'obiettivo. Anche se Carlo, Maria Luisa e Godoy si erano esiliati in Italia mentre Ferdinando e suo fratello Carlo con lo zio Antonio si erano spostati al castello di [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]] a [[Valençay]], gran parte della penisola ispanica rimaneva contraria al governo dei napoleonici.<ref name="Esdaile2003" />
Con l'intera penisola sotto il suo controllo, Napoleone pareva aver raggiunto l'obbiettivo. Anche se Carlo, Maria Luisa e Godoy si erano esiliati in Italia mentre Ferdinando e suo fratello Carlo con lo zio Antonio si erano spostati al castello di [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]] a [[Valençay]], gran parte della penisola ispanica rimaneva contraria al governo dei napoleonici.<ref name="Esdaile2003" />
 
=== Gli anni dell'esilio ===
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Ferdinando VII continuò ad impedire a Godoy di fare ritorno in Spagna e si assicurò che non ricevesse una pensione da parte dello stato spagnolo. Egli inoltre non permise alla figlia di Godoy, Carlota, di sposare un membro della famiglia reale, ma le permise nel 1821 di sposarsi con Camillo Ruspoli, rampollo di una delle principali famiglie nobili romane di rango principesco.
 
Il 24 novembre 1828 Maria Teresa morì a Parigi. L'anno successivo, a dicembre, Godoy sposò Pepita. Il papa lo nominò principe di Paserano, ma Godoy si trasferì a Parigi nel [[1832]], dove visse di stenti. [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] gli garantì nel [[1834]] una pensione di 1.000 franchi. Nel 1836 e nel 1839 Godoy pubblicò ''Memórias del Príncipe de la Paz'', il suo memoriale di vita. Carlo IV gli aveva chiesto di non pubblicare nulla sino a dopo la morte di Ferdinando VII (che era defunto nel 1833) e così egli fece.
 
Nel 1836 e nel 1839 Godoy pubblicò ''Memórias del Príncipe de la Paz'', il suo memoriale di vita. Carlo IV gli aveva chiesto di non pubblicare nulla sino a dopo la morte di Ferdinando VII (che era defunto nel 1833) e così egli fece. Pepita tornò in Spagna nella speranza di riuscire a reclamare le proprietà di famiglia, ma morì a Madrid il 20 settembre 1869.
 
Nel 1844 Godoy venne autorizzato a fare ritorno in Spagna. Nel 1848 il governo spagnolo gli restituì parte dei beni confiscatigli e lo reintegrò nei suoi titoli nobiliari. Egli morì a Parigi nel 1851. Il suo corpo venne sepolto dapprima nella [[chiesa di Saint-Roch (Parigi)|chiesa di Saint Roch]], ed in seguito trasferito nel [[Cimitero del Père-Lachaise|Cimitero di Père Lachaise]] ove si trova ancora oggi. Pepita tornò in Spagna nella speranza di riuscire a reclamare le proprietà di famiglia, ma morì a Madrid il 20 settembre 1869.
 
=== Collegamento con ''La maja desnuda'' ===
Il dipinto ''[[Maja vestida e maja desnuda|La maja desnuda]]'' di [[Francisco Goya|Francisco de Goya]], che rappresenta una donna nuda sdraiata su un divano, si trovava un tempo nella collezione personale di Godoy. Molti ritengono infatti che il dipinto rappresenti [[Pepita Tudó|Josefa, contessa di Castillo Fiel]]<ref>{{cita web|url=https://www.artesplorando.it/2017/09/la-maja-desnuda-e-maja-vestida-goya.html|titolo=Maja Desnuda e Maja Vestida, Goya|sito=artesplorando.it|data=27 Settembre 2017|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20190209205035/https://www.artesplorando.it/2017/09/la-maja-desnuda-e-maja-vestida-goya.html|dataarchivio=2019-02-09|urlmorto=no}}</ref>, che fu una delle amanti di Godoy, oppure l'amica del pittore [[Maria Teresa Cayetana de Silva|Cayetana, duchessa d'Alba]]<ref>{{cita web|url=http://www.fucinemute.it/2011/07/goya-la-maja-desnuda-e-la-tredicesima-duchessa-dalba/|titolo=Goya, la Maja desnuda e la tredicesima Duchessa d'Alba|autore=Annamaria Martinolli|sito=fucinemute.it|data=4 luglio 2011|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20110710105658/www.fucinemute.it/2011/07/goya-la-maja-desnuda-e-la-tredicesima-duchessa-dalba/|dataarchivio=2011-07-10|urlmorto=no}}</ref>, tesi attualmente meno considerata.