Operazione Barbarossa: differenze tra le versioni

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Il 19 ottobre Stalin diffuse la notizia che egli sarebbe rimasto a Mosca ed il giorno seguente venne proclamato lo [[stato d'assedio]], con l'emanazione di severe disposizioni in materia di ordine pubblico che prevedevano la pena di morte per gli atti di sciacallaggio, di [[Economia sommersa|mercato nero]] e di diserzione, con l'ordine di giustiziare sul posto chi fosse stato trovato nella flagranza di compiere tali azioni<ref>L'ordine prevedeva anche la fucilazione dei soldati sbandati o trovati lontani dai loro reparti; essi vennero definiti nelle direttive come "complici del nemico", ossia disfattisti. Vedi {{Cita|Salmaggi, Pallavisini 1989|p. 158|SalmaggiPallavisini1989}}.</ref>.
 
Al centro dello schieramento tedesco il 22 ottobre la 3ª divisione motorizzata, comandata dal generale Kurt Jahn, riuscì a superare il fiume Nara, il 23 la [[19. Panzer-Division|19ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[Otto von Knobelsdorff]], conquistò [[Nižnij Novgorod|Gorky]], il XL corpo corazzato riuscì a farsi strada oltre la Moscova e, più a sud, la 78ª divisione di fanteria, comandata dal generale Emil Markgraf<ref>Emil Markgraf sostituì il 22 settembre, al comando della 78ª divisione di fanteria, il generale Curt Gallencamp.</ref>, arrivò a ridosso dell'ultima linea difensiva esterna della capitale, conquistando, il 27 ottobre, l'importante nodo stradale di Lokotnja, venendone tuttavia respinta dal contrattacco sovietico il giorno successivo. A nord il fango impedì ai reparti corazzati di muoversi ed il 19 ottobre un violento attacco corazzato della 29ª armata sovietica proveniente da nord e diretto verso la città di Kalinin, costrinse la 3ª armata corazzata a ripiegare, lasciando la città ai sovietici, e fu evitato un possibile sfondamento solo grazie all'intervento del XLI corpo corazzato, comandato dal generale [[Walter Model]]<ref>Walter Model aveva sostituito al comando del XLI corpo corazzato il generale [[Otto-Ernst Ottenbacher]], temporaneamente alla guida dell'unità, dopo il trasferimento del generale Georg-Hans Reinhardt al comando della 3ª armata corazzata.</ref>. A sud la 2ª armata corazzata, comandata dal generale Heinz Guderian, superata Orël avanzò in direzione di Tula conquistando [[Bolchov]] e il 23 e il 26 ottobre furono superati i fiumi Susha e [[Oka (affluente del Volga)|Oka]], ed immediatamente dopo caddero [[Mcensk]] e Cern; il 29 ottobre i reparti avanzati della 3ª divisione corazzata, comandata dal generale Hermann Breith<ref>Hermann Breith aveva sostituito, il 22 ottobre, al comando della 3ª divisione corazzata il generale Walter Model, trasferito nel settore nord, al comando del XVI corpo corazzato.</ref>, e della 4ª divisione corazzata si trovavano a soli 4 chilometri dalla periferia di Tula ma il giorno dopo, a causa della forte resistenza e della scarsità di uomini e di mezzi a disposizione, l'attacco dovette essere arrestato e fu ordinato alle truppe di ripiegare e di schierarsi in posizione difensiva, in attesa che il gelo consentisse ai mezzi corazzati di riprendere l'avanzata.
 
==== La seconda fase: 17 novembre - 5 dicembre ====