Cola di Rienzo: differenze tra le versioni

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Le nuove gabelle che infliggeva lo resero presto inviso.
L'8 ottobre [[1354]], un suo capitano che aveva destituito sollevò il popolo e lo condusse asul [[Campidoglio]]. Là Cola, abbandonato da tutti i suoi, tentò per l'ultima volta di arringare i romani, che risposero dando fuoco alle porte. Cola allora cercò di scampare travestendosi da popolano pezzente, alterando anche la voce. Ma fu riconosciuto dai braccialetti che non si era tolto («Erano 'naorati: non pareva opera de riballo»), smascherato e condotto in una sala per essere giudicato. «Là addutto, fu fatto uno silenzio. Nullo uomo era ardito toccarelo», finché un popolano «impuinao mano ad uno stocco e deoli nello ventre.»
 
Gli altri seguirono, ad infierire, ma Cola era già morto. Il cadavere fu trascinato fino a [[Chiesa di San Marcello al Corso|San Marcello in via Lata]], di fronte alle [[Palazzo Colonna|case dei Colonna]], e lì lasciato appeso per due giorni e una notte. Il terzo giorno fu trascinato a [[Porto di Ripetta|Ripetta]], presso il [[Mausoleo di Augusto]], che era sempre un territorio dei Colonna, lì bruciato (commenta l'Anonimo: «Era grasso. Per la moita grassezza da sé ardeva volentieri»), e le ceneri disperse.