Coaching: differenze tra le versioni

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I critici vedono il coaching come un tentativo di emulare la [[psicoterapia]], ma senza limitazioni, supervisione, regolamentazione ed un codice etico. Il coaching, al pari di tante altre professioni, non è riconosciuto dallo Stato italiano e non è necessaria una formazione obbligatoria statale per chi lo esercita professionalmente. Di fatto tutte le migliori Associazioni di Categoria specificano molto bene che il Processo di Coaching, secondo la Norma UNI 11601, non ha nulla a che vedere con pratiche terapeutiche e se ne dissociano completamente.
 
Vero è che, il termine molto di moda e l'attuale normativa, han permesso l'uso del termine "Coach" da parte di alcuni life coach, business coach e wellness coach, che sono presenti sul mercato senza adeguata formazione o certificazione<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Elizabeth|cognome=O'Brien|url=httphttps://www.marketwatch.com/story/10-things-life-coaches-wont-tell-you-2014-09-05|titolo=10 things life coaches won’t tell you|pubblicazione=MarketWatch|accesso=18 marzo 2017}}</ref>.
 
Il presunto vuoto normativo potrebbe sembrare causa di mancanza di controlli tanto che, per questa ragione, assumono molta importanza le Associazioni Professionali di Categoria, all'uopo delegate dalla norma stessa, per garantire un livello di professionalità adeguato e di tutela al cliente. In Italia, oltre a ICF Italia vi sono AICP<ref>{{Cita web|url=http://www.associazionecoach.com/|titolo=Home Page - AICP - Associazione Italiana Coach Professionisti|sito=AICP - Associazione Italiana Coach Professionisti|accesso=25 aprile 2017}}</ref> e A.Co.I.<ref>{{Cita web|url=http://www.associazionecoachingitalia.it/|titolo=A.Co.I. Associazione Coaching Italia - Associazione Professionale di Categoria|sito=www.associazionecoachingitalia.it|accesso=25 aprile 2017}}</ref>, inserite nell'Elenco Pubblico del Ministero dello Sviluppo Economico (ex art. 2 comma 7 legge 4/2013), che hanno il ruolo di diffondere e tutelare gli standard etici e professionali del Coaching, di fornire una corretta informazione, di riconoscere i percorsi riferiti alla formazione dei professionisti e di rilasciare un "Attestato di Qualità e di Qualificazione Professionale dei Servizi".