Insetticida: differenze tra le versioni

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I cloroderivati, per la loro caratteristica di bioaccumularsi nei tessuti grassi, provocano tossicità cronica e si sono rivelati dannosi per l'uomo e per l'ambiente per cui il loro impiego è stato limitato in molti paesi.
 
La cellula nervosa (neurone) presenta caratteristiche ramificazioni (dendriti) e un prolungamento più lungo (assone) sui cui viaggia l'impulso nervoso che è di natura elettrica. Secondo [[Santiago Ramón y Cajal]], i neuroni sono tra loro contigui e non continui, cioè sono delle unità separate; le sinapsi sono dei rigonfiamenti (bottoni) che congiungono l'assone di un neurone al ramuscolo dendritico di quello seguente o al suo corpo cellulare o ad un muscolo. All'interno del bottone sinaptico la continuità anatomica presenta ununa soluzione, la fessura sinaptica, che blocca la corsa dell'impulso nervoso; questo, per essere trasmesso al neurone successivo ha bisogno di un mediatore chimico, l'acetilcolina, che si forma in caratteristiche vescicole; esse, rompendosi, versano il loro contenuto nella fessura sinaptica trasferendo, via umorale, l'impulso nervoso. A mediazione compiuta l'acetilcolina deve essere distrutta in infime frazioni di secondo altrimenti si ha una enfatizzazione disfunzionale dell'impulso nervoso. Un enzima, la colinesterasi, scinde l'acetilcolina in acido acetico e colina, sostanze che non sono più in grado di trasmettere l'impulso nervoso.
 
Con i fosforganici ed i carbammati compaiono nuove modalità d'azione degli insetticidi. Mentre un cloroderivato, ad esempio, si limita a ricoprire la superficie trattata, alcuni fosforganici e carbammati sono ''citotropici'', cioè in grado di penetrare attivamente nei tessuti vegetali in zone contigue al loro punto di deposito raggiungendo così gli insetti endofiti insediati in profondità. Oppure essi sono ''sistemici'', cioè capaci di entrare in circolo viaggiando con la linfa nei vasi di conduzione delle piante ed avvelenando i fitomizi che la suggono.